Egitto. Caso Regeni, alla ricerca della verità

IL CAIRO – “Incontro diplomatici al Cairo e Washington questa settimana potrebbero concentrare ulteriormente l’attenzione internazionale sulla morte” di Giulio Regeni, il cui corpo, segnato da percosse e torture, è stato trovato la scorsa settimana alla periferia della capitale egiziana.

Lo scrive il ‘New York Times’ in un articolo dedicato all”uccisione brutale” del ricercatore, aggiungendo che la visita del ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry, a Washington ed il viaggio al Cairo di Sarah B. Sewall, alto funzionario per i diritti umani del Dipartimento di Stato Usa, “arriva nel mezzo della crescente pressione dell’Italia sull’Egitto per trovare gli assassini di Giulio Regeni”. 

Agli incontri di questa settimana tra funzionari egiziani e americani, prosegue il quotidiano americano, “probabilmente si discuterà anche del caso di Regeni, visto da alcuni in Egitto e all’estero come un altro allarmante segnale di abusi delle forze di sicurezza in un Paese dove la detenzione arbitraria e la tortura sono diventate sempre più comuni, secondo osservatori dei diritti umani”. 

A Washington, scrive ancora il ‘Nyt’, citando un comunicato del ministero degli Esteri egiziano, Shoukry è previsto che incontri il segretario di Stato americano, John Kerry, così come Susan E. Rice, consigliere per la sicurezza nazionale Usa, e diversi leader del Congresso. Al Cairo, Sewall, sottosegretario di Stato per la sicurezza dei civili, la democrazia, e i diritti umani, incontrerà funzionari del governo egiziano. L’uccisione di Regeni potrebbe anche essere discussa a margine dell’incontro che oggi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, avrà alla Casa Bianca con il presidente degli Stati Uniti Barack Obama.

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