Papa a Barcellona: cartella top secret sulle misure di sicurezza trovata in strada

BARCELLONA – Imbarazzante ‘giallo’ sicurezza alla vigilia dell’arrivo in Spagna di Benedetto XVI, dopo che un passante che portava a spasso il cane nel centro di Barcellona ha trovato sparsi per strada documenti confidenziali con dati sensibili sul dispositivo di protezione previsto per il Papa.

Le cartelle top secret sono state trovate martedì scorso in un viale della città vecchia dal passante che, diffidente, invece di portarle alla polizia le ha consegnate alla radio catalana Rac1. L’emittente oggi ne ha reso pubblico il contenuto, provocando un piccolo terremoto. Il prefetto di Barcellona Joan Rangel ha dovuto confermare la perdita delle carte top secret, e annunciare che ildispositivo di sicurezza attorno al Pontefice era stato cambiato. Rangel ha anche garantito, ma non poteva fare altrimenti, che «non ci sono rischi» per la sicurezza del Papa. La vicenda ha suscitato polemiche e gettato una nuova ombra sull’organizzazione spagnola della visita di Benedetto XVI, che domani sarà a Santiago de Compostela da «pellegrino» in occasione dell’Anno santo compostela e domenica a Barcellona consacrerà la Sagrada Familia, lo straordinario tempi di Antonio Gaudì in costruzione da 128 anni. La polizia nazionale ha tenuto a minimizzare la ‘fugà di dati, affermando che si tratta di informazioni solo logistiche. Secondo il prefetto, la perdita dei documenti sarebbe già stata segnalata dal funzionario responsabile quasi un mese fa e la polizia avrebbe subito deciso «le correzioni necessarie». In questo caso, però, non è chiaro dove siano rimaste le cartelle top secret per un mese, e nelle mani di chi. Secondo le rivelazioni di Rac1 i documenti, con timbro ufficiale del ministero degli interni, contengono informazioni sensibili sulle telecamere di sicurezza disposte attorno alla Sagrada Familia o sugli inibitori di frequenze previsti nell’area. Ci sono anche i numeri di cellulare dei responsabili del dispositivo, i loro indirizzi e-mail, i codici di accesso, i nomi degli alberghi che ospitano la delegazione del Vaticano, i tempi e le condizioni di funzionamento del centro di coordinamento operativo, il numero di agenti necessario, il nome di un colonnello della casa reale, dati su un sistema per intercettare e analizzare le comunicazioni digitali. Non si sa chi sia il responsabile della imbarazzante ‘perdità. E già si pratica lo scaricabarile. I Mossos d’Esquadra, la polizia regionale catalana, hanno fatto sapere che non è stato uno dei loro. Intanto il massiccio dispositivo di sicurezza si sta mettendo in opera a Santiago e Barcellona, dove fra l’altro la zona della Sagrada Familia è stata dichiarata ‘area rossà. Circa diecimila agenti veglieranno sul Papa nelle due città E in cielo saranno due F18 dell’aeronautica militare di Madrid a proteggere l’aereo di Benedetto XVI durante i suoi spostamenti sopra il territorio spagnolo.

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