Gheddafi si prepara alla fuga lasciando una scia di sangue

TRIPOLI – Muammar Gheddafi si starebbe preparando a lasciare la Libia “entro due o tre settimane”. Almeno questo è quanto pronunciato dell’ex ambasciatore di Tripoli all’Onu, Shalgam, passato con gli insorti. Il raìs “sa di non poter più governare la Libia” e “sta cercando soldi” per la fuga, afferma il diplomatico. La Corte penale internazionale dell’Aia informa intanto che decidera lunedì sui mandati d’arresto chiesti dal procuratore Ocampo per Gheddafi, il figlio Seif Al Islam e il capo dell’intelligence libica, Al Senussi, per crimini di guerra contro i civili.

Nel frattempo il Consiglio nazionale di transizione (Cnt) libico pone le condizioni: “Riteniamo – ha detto il portavoce Mahmud Shammam – che Gheddafi debba accettare che se ne deve andare o almeno accettare che si ritiri in una zona isolata della Libia. Non vediamo come un problema che lui vada in un’oasi libica, sotto la supervisione internazionale”.Inoltre Shammam ha precisato che sono in corso contatti  attraverso intermediari  con il governo di Tripoli, ma questi negoziati  non sono mai diretti. “Gli incontri   avvengono a volte in Sud Africa, altre a Parigi, dove Gheddafi ha recentemente inviato un suo rappresentante per discutere con noi”.

Intanto dalla Libia continua la fuga dei militari  dell’Esercito libico verso la Tunisia. Gli ufficiali lasciano le truppe governative perchè non sopportano più i massacri di civili ordinati dal rais. Nella sola giornata di ieri sono arrivati, in battello, nel porto di El Ktef, 19 tra ufficiali e funzionari della polizia libica. Negli ultimi giorni sono fuggiti in Tunisia una quarantina di militari che hanno defezionato. Secondo il loro racconto, la guerra in Libia avrebbe fatto già oltre quindicimila morti, mentre oltre trentamila persone si troverebbero in stato di detenzione, per motivi legati agli eventi bellici, nelle prigioni del regime. Le cifre non sono però verificabili.

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