Strauss Kahn a breve libero. La cameriere ha mentito. Nessuna violenza sessuale

NEW YORK –  Le rivelazioni apparse sul New York Times , che cita fonti giudiziarie attendibili, potrebbero capovolgere l’accusa di stupro nei confronti dell’ex direttore generale del Fondo Monetario Internazionale Strauss Kahn. Infatti la testimonianza della vittima, la cameriera dell’Hotel Sofitel di Times Square, si reggerebbe su menzogne.

“L’intero caso Strauss-Khan è sul punto di cadere” – riporta il quotidiano americano –  perchè vi sarebbero  lacune importanti nella credibilità della cameriera”. La donna ha accusato Strauss-Khan di averla aggredita al Sofitel il 14 maggio scorso.  La cameriera, una donna di 32 anni originaria della Guinea, ha denunciato di essere stata aggredita nella suite 2806 dell’ albergo, dove lui alloggiava: lei era entrata per fare le pulizie in camera quando lui era uscito dal bagno, nudo, e l’aveva costretta a forza ad avere un rapporto sessuale. Le fonti hanno confermato al giornale che i procuratori non mettono in dubbio il rapporto sessuale. Mettono in dubbio, però, la credibilità complessiva della donna, che sarebbe legata a non meglio precisate  attività criminali, tra cui traffico di droga e riciclaggio di denaro. Su un conto bancario a lei intestato sarebbero stati eseguiti ultimamente, da più persone, versamenti da conti depositati in Georgia, Arizona, New York e Pennsylvania, per un ammontare complessivo di 100 mila dollari. Tra coloro che hanno versato del denaro, un uomo incarcerato per traffico di droga con il quale la donna ha avuto una conversazione telefonica il giorno dopo l’episodio al Sofitel. Nella telefonata, che è stata registrata, lei gli chiede quali vantaggi possa trarre dall’intera vicenda. Per questo motivo i procuratori che seguono il caso, ritenendo non difendibile la credibilità dell’accusatrice, sarebbero pronti a ritirare l’intero impianto accusatorio. L’ex direttore dell’ Fmi potrebbe così essere rilasciato. Kahn sarebbe dovuto comparire in tribunale il 18 luglio, ma di fronte alle novità emerse nell’indagine è stata fissata un’udienza per oggi alle 11.30 (le 17.30 in Italia) davanti alla Corte Suprema di Manhattan. Secondo il quotidiano, il giudice Michael Obus potrebbe decidere la revoca degli arresti domiciliari.

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