Turchia. Continua la repressione, Erdogan accusa l’Europa

ISTANBUL – Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha accusato l’Ue di essere “prevenuta” contro Ankara. “Stanno facendo dichiarazioni contraddittorie. Sono prevenuti, Stanno agendo sulla base del pregiudizio”, ha detto in una intervista a France 24.

Intanto continua il pugno di ferro del governo turco dopo il fallito golpe. Oltre 2mila enti e istituzioni, tra cui 15 università e 19 sindacati, saranno chiusi in Turchia per sospetti legami con la rete di Fethullah Gulen, accusato da Ankara del golpe. Dalla black list fanno parte 1.043 tra scuole private e dormitori studenteschi, 1.229 fondazioni e associazioni e 35 ospedali e istituzioni sanitarie. Il decreto stabilisce inoltre che i dipendenti pubblici di cui verrà accertato il legame con la rete di Gulen saranno licenziati e non potranno più lavorare in futuro nel settore pubblico.
Ieri sera è stata anche sequestrata dalle autorità la direzione di Istanbul dell’organizzazione umanitaria Kimse Yok Mu (C’è nessuno?), impegnata in questi anni in numerose attività all’estero, tra cui molte in Palestina, con il supporto del governo turco.

Condividi sui social

Articoli correlati