Turchia: “la Germania ci consegni i sostenitori di Gulen”

BERLINO – Il governo turco ha chiesto alla Germania di consegnare i sostenitori del predicatore Gulen che vivono sul suo territorio.

Lo riportano diversi quotidiani tedeschi. Ipotesi non presa in considerazione dal governo tedesco, aggiunge la Frankfurter Allgemeine Zeitung, giacché nella conferenza stampa di ieri Angela Merkel ha detto che la Germania “è legata alle procedure dello Stato di diritto”. Il presidente del Baden-Wuerrtemberg Winfried Kretschmann ha invece denunciato in un’intervista sempre alla Frankfurter Allgemeine Zeitung il tentativo delle autorità turche di influenzare i funzionari pubblici tedeschi. Kretschmann ha rivelato che il consolato generale turco a Stoccarda ha chiesto al suo governo regionale di avviare indagini su associazioni, istituti e scuole ritenute vicine al movimento di Gulen. “Naturalmente non lo faremo”, ha concluso il presidente del Land.

Gli sviluppi successivi al fallito colpo di Stato in Turchia vengono seguiti con preoccupazione in Germania, dove vivono 3 milioni di turchi. Domenica prossima a Colonia cittadini turchi e turco-tedeschi residenti in Germania manifesteranno in sostegno del presidente Recep Tayyip Erdogan. All’iniziativa, organizzata dall’Unione dei democratici turchi europei (Uetd) che supporta Erdogan, sono attese 15.000 persone. Le associazioni curde hanno annunciato di aver annullato le previste contro-manifestazioni per evitare rischi di ordine pubblico. Ma i politici tedeschi sono critici sulla manifestazione pro-Erdogan e temono i conflitti interni alla nutrita comunità turca. Il vice presidente della Cdu Jens Spahn ha messo in dubbio sul Tagesspiegel la doppia cittadinanza turco-tedesca: “I turchi che vivono in Germania devono decidersi a quale Paese giurare fedeltà”, ha detto. E la presidente del Land Nordreno-Vestfalia, Hannelore Kraft (Spd), ha messo in guardia i partecipanti di domenica a Colonia: “Non trasferite nella vostra patria adottiva conflitti politici interni alla Turchia”, ha detto. 

Condividi sui social

Articoli correlati