Usa. Bombe a New York, è caccia all’afghano

 Il 28enne   naturalizzato americano  e’ ricercato anche per le cinque bombe trovate in uno zaino in New Jersey

NEW YORK  – La polizia di New York sta cercando un uomo di 28 anni, Ahmad Khan Rahami, afgano naturalizzato statunitense, per l’ordigno esploso a Manhattan sabato sera, e ha mandato a milioni di residenti un messaggio di allarme sui telefonini, con la foto del ricercato, alto circa 1,70 metri, 90 chilogrammi di peso, capelli, occhi e barba castani. 

“Voglio essere molto chiaro: questo individuo potrebbe essere armato e pericoloso” ha detto il sindaco di New York, Bill de Blasio, questa mattina. Il primo cittadino, intervenuto alla Abc, ha detto che le indagini portano verso la conclusione che si sia trattato di un “atto terroristico”, dopo aver inizialmente evitato di definirlo in questo modo. Il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, che ieri aveva detto che l’attacco – che ha provocato 29 feriti – non sembrava avere collegamenti con il terrorismo internazionale, ha dichiarato alla Cnn che le nuove prove potrebbero far propendere per una “connessione straniera”. Rahami è nato il 23 gennaio 1988 in Afghanistan; il suo ultimo indirizzo di residenza è a Elizabeth, la città del New Jersey dove le autorità hanno trovato cinque ordigni in uno zaino, nei pressi di una stazione ferroviaria. In un appartamento della città è in corso un’operazione dell’Fbi e dell’Atf, l’agenzia governativa statunitense che indaga sui reati federali relativi all’uso, alla fabbricazione e al possesso di armi da fuoco ed esplosivi. “L’Fbi sta eseguendo un mandato di perquisizione. Saranno lì per le prossime ore, per trovare qualsiasi prova possibile in relazione” agli ordigni, ha detto il sindaco di Elizabeth, Christian Bollwage.  

De Blasio ha avvertito che i residenti di New York devono prepararsi a un aumento della presenza della polizia in città, dove stanno arrivando decine di capi di Stato e di governo per l’Assemblea generale delle Nazioni Unite. “Nelle prossime ore saremo in grado di dire molte più cos su cosa è successo qui” ha detto de Blasio in televisione. Le forze dell’ordine, scrive il New York Times, hanno detto che non ci sono al momento prove di un legame tra il ricercato e l’Isis o al Qaida, ma anche che al momento non si hanno molte informazioni sull’uomo. Per un funzionario della Homeland Security, ci sarebbe un legame tra gli ordigni esplosivi a New York e in New Jersey. A Elizabeth, in New Jersey, oltre a quelli ritrovati vicino alla stazione, tre ordigni erano stati piazzati lungo il tragitto della gara podistica di beneficenza di sabato a Seaside Park, ma solo uno è esploso, senza provocare vittime, perché l’inizio della gara – poi annullata – era stato ritardato. Questa mattina, ha già parlato Donald Trump. I terroristi sono “un cancro che ci ucciderà dall’interno. Loro sono uniti, coesi. 

Complottano e continuano a complottare. Ma le nostre forze dell’ordine sono le migliori”. Quello che è successo “dimostra che ci sono persone malate che vogliono distruggere questo Paese”. Il candidato repubblicano alle presidenziali statunitensi è intervenuto a Fox & Friends, programma in onda su Fox News. “Hillary Clinton neanche riconosce che è un atto di terrorismo e lo stesso fa Barack Obama. Obama e Clinton però dimenticano di cosa si tratta. Non si può risolvere il problema se si ha paura persino di nominarlo […] È un casino, una vergogna. Dobbiamo essere molto duri, è qualcosa che succederà ancora e ancora”. “Stiamo permettendo a queste persone di venire nel nostro Paese e di distruggerlo”, ha detto Trump, aggiugendo che è necessaria la “schedatura” dei musulmani per fermare i possibili terroristi. “Altri Paesi la fanno, per esempio Israele, e hanno successo”. Trump ha poi attaccato la Cnn, affermando che il suo modo di fare informazione “è disgustoso”. Negli Stati Uniti, Trump è stato accusato di aver parlato dell’esplosione di una bomba a New York prima ancora che ci fosse la conferma da parte delle autorità. 

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