Trump alza i muri ed espelle 3 milioni di clandestini

NEW YORK – Il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, ha promesso di espellere fino a tre milioni di immigrati clandestini, rispolverando la linea dura della sua campagna elettorale e “rompendo” con la moderazione mostrata dopo la sua vittoria alle elezioni.

Questo progetto di espulsione di massa, svelato in un’intervista che sarà trasmessa domenica sera dall’emittente televisiva Cbs, riguarda “criminali”, le persone con precedenti penali, “che appartengono a bande, che sono trafficanti di droga”. Secondo lui, rappresentano “senza dubbio due milioni” di persone, ma “può essere anche tre milioni”, che saranno rinviate nei Paesi d’origine o detenute negli Stati Uniti, ha promesso l’uomo d’affari.

Dopo aver moderato il suo discorso su diversi dossier importanti dalla sua vittoria di martedì, in particolare la riforma dell’assicurazione sanitaria di Barack Obama (Obamacare) o gli eventuali procedimenti giudiziari contro Hillary Clinton, il magnate dell’immobiliare è bruscamente tornato alla linea dura della campagna elettorale. A fine agosto, a Phoenix (sudovest), aveva già promesso di espellere – nel primo giorno della sua presidenza – i due milioni di criminali stranieri che illegalmente si trovano negli Stati Uniti. L’annuncio odierno ha inoltre creato problemi con la maggioranza repubblicana. Interpellato dalla Cnn, il capofila dei repubblicani alla Camera dei Rappresentanti, Paul Ryan, ha garantito che Donald Trump non prevede di creare squadre dedicate alle espulsioni di clandestini e che la priorità resta la “messa in sicurezza” delle frontiere. 

Ma non è tutto.  Trump conferma anche  l’intenzione di costruire un muro alla frontiera con il Messico. Anche se ha puntualizzato che una parte potrebbe essere muro e una parte una “recinzione”, in accordo con quanto proposto dai repubblicani al Congresso: “Per alcune aree servira’ uno steccato; per altre, il muro”.

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