La Corea del Nord lancia missile: oggi Consiglio Onu

NEW YORK  – Un grande successo.

Così il governo nordcoreano ha definito l’ultimo lancio di un missile balistico a medio raggio che ieri è caduto nel mar del Giappone scatenando la reazione dei Paesi dell’area, primi fra tutti Corea del Sud e lo stesso Giappone, ma anche gli Stati Uniti di Donald Trump che hanno così toccato con mano il primo atto spregiudicato di Pyongyang dall’insediamento del nuovo presidente. E proprio Washington, insieme a Seul e Tokyo, ha chiesto una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu che si terrà questa sera alle 23 italiane (le 17 locali) e in cui la comunità internazionale potrebbe tornare a reclamare nuove sanzioni. 

Significativo il fatto che anche Paesi come Cina e Russia abbiano condannato pubblicamente il test missilistico criticando Pyongyang per le sue violazioni alle risoluzione Onu ed esortando tutte le parti coinvolte a mantenere la calma e ad astenersi da qualsiasi azione che possa portare a una escalation delle tensioni nella penisola coreana. Il lancio di ieri ha ottenuto una vasta copertura da parte dei media nordcoreani ed è stato protagonista della prima pagina del Rodong Sinmun, il quotidiano ufficiale del Partito dei lavoratori, con un grande servizio fotografico in cui si vede il leader Kim Jong-un mentre dirige le operazioni. Nelle immagini, Kim assiste al test, il primo da ottobre scorso, e posa sorridente tra i militari della base di Banghyon, da dove è avvenuto il lancio. Alle fotografie del leader nordcoreano si sommano quelle del missile, una unità a medio raggio Pukguksong-2 (‘Stella polare-2’, in coreano), che anche oggi sono state diffuse dalla televisione centrale della Corea del Nord (KCTV). 

Il missile è stato lanciato all’alba di ieri dalla base nel nord-est del Paese e ha percorso 500 chilometri prima di cadere nel mar del Giappone. Immediata la reazione di Tokyo e Seul, che insieme a Washington hanno richiesto la seduta di oggi del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, che avverrà a porte chiuse. L’Onu aveva già approvato l’anno scorso due pacchetti di sanzioni dopo che Pyongyang aveva fatto esplodere due bombe nucleari in otto mesi e aveva effettuato 20 lanci di missili balistici. Tra questi, si contano quelli con un razzo speciale, considerato un test segreto di un missile intercontinentale, e il primo avvenuto con successo da un sottomarino. Questi episodi, sommati a quello di ieri, dotano l’esercito nordcoreano “della capacità di sviluppare i propri compiti strategici con maggiore precisione e rapidità in qualsiasi luogo”, come ha precisato Kim citato dall’agenzia centrale di notizie Kcna.La Corea del Nord si era mostrata prudentemente calma senza effettuare nessun test militare per oltre tre mesi, in quella che è sembrata un’attesa del cambio di inquilino alla Casa Bianca, il 20 gennaio scorso. 

Al momento, il neo presidente americano, Donald Trump, non ha ancora rivelato la sua politica nei confronti di Pyongyang, a parte una timida presa di difesa ieri del Giappone a margine dell’incontro con il premier nipponico Shinzo Abe.Tokyo, dal canto suo, vede la sua sicurezza compromessa dalla vicinanza dei missili (alcuni sono caduti dentro la Zona economica speciale dell’arcipelago giapponese), e ha chiesto quindi alla Cina di fare pressioni sulla Corea del Nord perchè abbandoni i suoi programmi di armamenti. “Il ruolo della Cina è estremamente importante quando si tratta con la Corea del Nord”, ha ricordato il portavoce del governo nipponico, Yoshihide Suga, precisando come il gigante asiatico riunisca il 90% del commercio estero di Pyonyang, oltre a essere un membro permanente del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Pechino, pur avendo condannato il lancio, si è limitata a chiedere che tutte le parti coinvolte nel conflitto si “assumano le proprie responsabilità” e lavorino per arrivare a una soluzione “appropriata e pacifica”. Anche la Russia ha criticato il lancio del missile chiedendo alle parte di astenersi da ulteriori mosse che possano portare a un escalation della tensione.

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