Corea, Trump: pronti a intervenire anche senza la Cina

SEUL s) – Il 38 parallelo si conferma un hot spot della politica internazionale. Oggi è attraversato dalla Zona demilitarizzata coreana che, dal 1953, funge da zona cuscinetto tra le due Coree e in pratica da confine, virtuale anche se il più armato del mondo, tra i due paesi.

Ad alzare l’asticella delle tensioni mai sopite in un’area strategica e dai fragilissimi equilibri ha provveduto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump che ha dichiarato di essere pronto a risolvere da solo la questione nordcoreana, anche senza la collaborazione della Cina. La precisazione è importante per due motivi. L’ambasciatore statunitense alle Nazioni Unite Nikki Haley, pochi giorni prima dell’imminente visita negli Stati Uniti del presidente cinese Xi Jinping, aveva affermato che Washington intende fare pressioni su Pechino affinché agisca concretamente contro la corsa nucleare della Corea del Nord. “L’unico paese che può fermare la Corea del Nord è la Cina e loro lo sanno” ha detto la Haley nel corso di un’intervista alla Abc. Per questo la messa in guardia di Trump alla vigilia dell’incontro del 6 aprile prossimo in Florida con Xi Jinping, primo incontro tra i leader di Washington e Pechino, assume una valenza molto pesante. Nel frattempo, Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti hanno lanciato la manovra “Twin Dragons”, una serie di manovre militari congiunte volte a contrastare la minaccia posta dai missili mare-terra lanciati dai sottomarini della Corea del Nord. Si tratta di una ricorrente esercitazione biennale che questa volta durerà tre giorni e vedrà impegnati 800 militari. “Twin Dragons” ha l’obiettivo di garantire una risposta efficace alla minaccia sottomarina del Nord, in particolare ai missili mare-terra balistici strategici e di dimostrare la incrollabile determinazione dei tre paesi alleati, secondo quanto reso noto dal ministero della Difesa sudcoreano.

Condividi sui social

Articoli correlati