Attacco a Dortmund: nessuna prova contro il fermato

Merkel: Non ci arrendiamo al terrorismo

DORTMUND – Non c’è nessun elemento che colleghi un presunto fondamentalista islamico arrestato all’attentato contro il pullman del Borussia Dortmund, investito da tre esplosioni martedì mentre raggiungeva lo stadio Signal Iduna Park per la gara di Champions League contro i francesi del Monaco. 

Lo ha indicato la procura antiterrorismo tedesca, secondo cui la polizia non ha trovato riscontri in merito. “L’inchiesta non ha finora permesso di trovare elementi che dimostrino che il sospettato abbia preso parte all’attentato”, ha indicato la procura in una nota. Per questa persona è stata comunque confermata la custodia cautelare per appartenenza allo Stato Islamico, durante una sua precedente permanenza in Iraq. La triplice deflagrazione aveva portato al rinvio della partita – giocata il giorno successivo, ieri – e al ferimento del difensore spagnolo Marc Bartra, operato al braccio e al polso destro.

Intanto in una lunga intervista con i giornali del Gruppo Funke, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha detto che i tedeschi “non dovranno mai rassegnarsi al terrorismo”. “Sappiamo che noi, come molti altri Paesi, siamo minacciati, e faremo sempre tutto il possibile per garantire la libertà e la sicurezza dei nostri cittadini. Anche con un coordinamento più stretto tra Stato e regioni. Abbiamo dato alle forze di sicurezza più personale e più mezzi e, laddove necessario, modificheremo le leggi”, ha detto la cancelliera tedesca, che a settembre si candida per un quarto mandato consecutivo alla guida della Germania. Merkel ha riconosciuto che alcune regioni, in particolare il Nordreno Westfalia, hanno ancora delle carenza nel modo di affrontare la lotta al terrrorismo: “Esistono ancora purtroppo dei diversi livelli di norme nei singoli Laender, tutti i governi dei Laender dovrebbero lavorare per raggiungere una stesso livello di sicurezza”.

 La cancelliera ha anche ammesso, per la prima volta in modo così esplicito, che alcuni rifugiati possano costituire un pericolo: “E’ fuori dubbio che tra così tante persone che hanno cercato rifugio nel nostro Paese vi siano anche persone che sono finite nel mirino delle autorità (…) Bisogna procedere in qualsiasi modo contro coloro che abusano della nostra disponibilità ad aiutare (… Ma non dobbiamo neppure dimenticare che il nostro Paese era già nel mirino del terrorismo islamico anche prima dell’arrivo dei profughi”. Merkel sottolinea poi che in ogni caso “il terrorismo è un fenomeno globale” che potrà essere contrastato con successo “solo se collaboriamo a livello internazionale, insieme con tutti i nostri partner, anche con gli Stati uniti, nella coalizione anti-Isis”.

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