Usa-Corea del Nord, si aggrava la retorica bellicista

NEW YORK – L’amministrazione del presidente Usa, Donald Trump, ha optato per la linea dura contro la Corea del Nord.

Dopo il test balistico fallito dello scorso fine settimana, il vicepresidente Usa Mike Pence, che ha trascorso il giorno di Pasqua tra le truppe statunitensi in Corea del Sud, ha avvertito che “l’era della pazienza strategica e’ finita”, ed ha ribadito che Washington e’ pronta a ricorrere alla forza per risolvere la crisi con Pyongyang. “La Corea del Nord farebbe bene a non mettere alla prova la nostra determinazione e la forza delle Forze armate statunitensi in questa regione”, ha detto Pence. Dal regime nordcoreano sono giunte parole ancora piu’ dure: il vice-ambasciatore nordcoreano all’Onu, Kim In Ryong, ha accusato gli Usa di aver gettato la Penisola coreano sull’orlo di una crisi, ed ha avvertito che una “guerra termonucleare”, ha avvertito Pyongyang, potrebbe scoppiare in qualunque momento. Il presidente Usa, Donald Trump, ha messo in guardia il dittatore nordcoreano Kim Jong-un: “Fara’ meglio a darsi una regolata”, ha detto Trump ieri, tornando a criticare i suoi predecessori per aver lasciato mano libera a Pyongyang nello sviluppo dei suoi programmi balistico e nucleare. Al di la’ della retorica, sottolineano pero’ i principali quotidiani statunitensi, la Casa Bianca spera ancora di poter risolvere la crisi con la mediazione della Cina, secondo un copione non troppo dissimile da quello della precedente amministrazione presidenziale Obama. Il vicepresidente Pence ha dichiarato che gli Usa auspicano di risolvere le tensioni “attraverso metodi pacifici, tramite i negoziati”.

Secondo Victor Cha, esperto di studi asiatici presso la Georgetown University, la politica estera dell’amministrazione Trump si conferma un mix di “imprevedibilita’ e decisionismo”. “Non credo che vedremo questo presidente tracciare linee rosse sulla sabbia, ma credo che l’azione che ha intrapreso in Siria (il bombardamento della base aerea da cui sarebbe partito l’attacco aereo di Idlib, ndr) dimostri che quando appropriato, il presidente sa intraprendere azioni decise”, ha commentato invece il portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer. Susan Thornton, assistente del segretario di Stato Usa per gli affari nell’Asia Orientale e nel Pacifico, ha dichiarato ieri che il presidente Trump “ha messo in chiaro con la Cina che dovrebbe considerare la Corea del Nord un peso, e non un asset, e che Pyongyang rappresenta una minaccia globale urgente che andrebbe affrontata da qualsiasi paese aspiri alla pace; primo tra tutti la Cina, data la sua influenza”.

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