Nuove leggi antiterrorismo in Giappone

TOKYO – Il Giappone ha varato la legge che prevede pene nei confronti di chi pianifica gravi reati, tra cui gli attentati terroristici. In base alla nuova legge, gruppi terroristi o di “altre organizzazioni criminali” potranno essere puniti per avere svolto preparazioni per 277 diversi tipi di reato.

Per il governo del primo ministro , Shinzo Abe, la legge e’ uno strumento essenziale per il contrasto al terrorismo, soprattutto con l’avvicinarsi delle Olimpiadi di Tokyo del 2020, ed e’ in linea con un accordo firmato in sede Onu dal Giappone nel 2000. Chi si oppone alla nuova “legge sulla cospirazione”, come e’ gia’ stata definita, teme l’erosione dei diritti civili nel Paese e un livello troppo alto della sorveglianza sui cittadini. A difesa della legge ha parlato il ministro della Giustizia giapponese, Katsutoshi Kaneda, che ha spiegato che la legge e’ “espressamente limitata ai gruppi criminali organizzati” e che i crimini sono “elencati e chiaramente definiti” nel testo, e i provvedimenti nei confronti di chi pianifica un reato possono essere presi solo “quando le azioni preparatorie hanno avuto luogo”. Anche la societa’ giapponese e’ divisa sulla nuova legge: il 39,9% degli interpellati in un sondaggio condotto dall’agenzia Kyodo si dicono a favore dei nuovi provvedimenti, mentre il 41,1% e’ contrario. Incertezza sulla nuova legge era gia’ stata espressa dalle Nazioni Unite. Il mese scorso, il rappresentante speciale dell’Onu per il diritto alla privacy, Joseph Cannataci, aveva scritto al primo ministro giapponese definendo “vaghi e soggettivi” i concetti espressi nella legge che potrebbe portare “incertezza legale” nel Paese. 

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