Hawaii, allarme missile. Il governo: “un impiegato ha spinto il bottone sbagliato”

Sabato 13 gennaio 2018 chiunque si trovasse sul suolo hawaiano ha ricevuto un allarme antimissile sul suo cellulare, che comunicava che non era un’esercitazione e esortava tutti a trovare al più presto un riparo sicuro. Per 38 minuti residenti e turisti, ma anche autorità locali e governative dell’arcipelago di isole sono state nel panico più totale, senza essere in grado in nessun motivo di gestire la situazione ne di dare riparo a nessuno. Allo scadere del 38 minuto, un altro cellulare ha comunicato che si trattava di un falso allarme.

Dal primo momento del suo insediamento il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ha ingaggiato una sfida a colpi di tweet e comunicati stampa con il suo pari livello del regime di Pyongyang, scambiandosi reciproche minacce nucleari. Le Hawaii sono il territorio statunitense più vicino alla Nord Corea e di conseguenza il più esposto, unico obiettivo americano colpito anche durante la Seconda Guerra Mondiale, con il bombardamento di Pearl Harbor ad opera dei giapponesi. Sembra che l’errore di procurato allarme sia stato effettuato nell’atto di sviluppo ed implementazione di misure di sicurezza proprio per precauzione rispetto alle minacce nordcoreane. 

Ciò che desta maggiore preoccupazione non solo nei cittadini statunitensi ma anche nella popolazione mondiale è di come la minaccia nucleare che con la fine delle guerra fredda sembrava solo un brutto ricordo sia di nuovo un tema di attualità, e che il Presidente della super potenza per eccellenza, si dica pronto a non esitare nel distruggere il nemico, anche con le armi nucleari. Nel 2018. 

Nei 38 minuti di allarme antimissile, migliaia di persone sono state lasciate nel totale panico senza che nessuno fosse in grado di fare qualcosa. Qualcuno ha raggruppato i propri familiari e si è precipitato nei punti di raccolta allarme tsunami, altri si sono rifugiati in parcheggi sotterranei, qualcuno ha aspettato in macchina senza avere la minima idea sul cosa fare, alcuni hanno preparato il loro kit anti uragano, altri ancora hanno dichiarato di aver aperto la loro bottiglia migliore per andarsene con stile  Solo una piccola percentuale di persone ha trovato riparo ed è riuscita a recarsi in zone sicure. Per fortuna non ci sono stati incidenti. 

Il governatore hawaiano David Ige, ha detto alla stampa che si è trattato di un “errore umano”, che un impiegato ha “spinto il bottone sbagliato”, lo stesso tipo di bottone a cui ha fatto riferimento Kim Jong-un, riferendosi al fatto che in ogni momento possa decidere di lanciare un attacco, anche per errore.

Non è possibile continuare a pensare che ci sia uno stato più “responsabile” di un altro per detenere armi nucleari, ne un leader – anche se eletto democraticamente – più “affidabile” a cui lasciare la possibilità di distruggere il mondo con un bottone. Il mondo deve eliminare le armi nucleari, senza eccezioni, questa è l’unica soluzione “responsabile ed affidabile” per prevenire un disastro irreversibile. 

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