Il figlio di Gheddafi smentisce il suo arresto:abbiamo spezzato la schiena ai ribelli

«Sono ripresi i combattimenti nella zona orientale di Tripoli: forti esplosioni e scambi di colpi di armi pesanti si odono nella capitale libica- A riportarlo è l’inviato dell’ANSA sul posto.-Gli scontri sono in corso all’incirca nella stessa zona presa di mira nella notte dagli aerei Nato che hanno continuato a sorvolare la città fino alle prime luci dell’alba. Al momento le strade della città sono ancora deserte, dopo il caos di ieri».

Nella notte Saif al Islam, uno dei figli di Muammar Gheddafi di cui ieri i ribelli e la Corte penale internazionale avevano annunciato l’arresto, è invece libero e si è mostrato ai giornalisti è a Tripoli definendo come ”menzogne” le notizie sulla sua cattura e annunciando che anche suo padre sta bene e «si trova tuttora nella capitale libica da dove, ha fatto sapere da parte sua il portavoce del regime Moussa Ibrahim, ”guida la battaglia”» «Tripoli è sotto il nostro controllo. Il mondo lo sappia. Tutto va bene a Tripoli- ha detto Saif che ha incontrato prima tre giornalisti nella residenza bunker di Gheddafi di Bab al Aziziya e poi si è recato al vicino Hotel Rixos, che ospita i giornalisti stranieri nella capitale libica – abbiamo spezzato la schiena ai ribelli». Le immagini della Bbc hanno mostrato il figlio di Gheddafi all’interno della cittadella di Bab al Aziziya con indosso una T-shirt color verde militare mentre, sorridente, stringeva la mano alle decine di persone che lo attorniavano, alzando le braccia al cielo in segno di esultanza e facendo il segno ‘V’ della vittoria con l’indice e il medio della mano. Le immagini di Saif sorridente e osannato dalla folla di sostenitori a Bab al Aziziya sono arrivate quasi in contemporanea alle notizie di nuovi bombardamenti da parte dei caccia dell’Alleanza a Tripoli, indicati proprio nella zona del compound-bunker del colonnello. Ma è difficile pensare che Saif possa essere uscito allo scoperto mentre i jet Nato sganciavano bombe nella zona: l’ennesimo enigma di una strana guerra. Saif, davanti ai giornalisti, si è comunque mostrato fiducioso e sicuro di sé: «Avete visto come il popolo libico si è sollevato per contrastare l’arrivo degli insorti? L’Occidente dispone di alte tecnologie che hanno disturbato le comunicazioni e ha inviato messaggi falsi al popolo libico sulla caduta del regime. E’ una guerra tecnologica e mediatica per provocare caos e terrore in Libia- ha accusato-ma io sono qui per confutare tutte le menzogne».

Secondo il giornalista della Bbc che lo ha incontrato all’Hotel Rixos non è chiaro se Saif sia stato effettivamente arrestato e poi in qualche modo liberato (come successo proprio ieri al fratello Mohammad) o se non sia mai stato preso, a differenza di quanto avevano annunciato gli insorti e di quanto aveva confermato anche Moreno Ocampo, il procuratore della Corte penale internazionale, che lo vuole mettere sotto processo per crimini contro l’umanità’.
Gheddafi intanto anche ieri notte ha parlato, fino a quando la sede delle Tv è rimasta in mano ai suoi.

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