Cuba. Festini a luci rosse. In carcere 3 italiani e 6 locali

HAVANA –  Lilian Ramirez Espinosa, 12 anni, lo scorso 14 maggio 2010 è morta a Bayamo, Cuba. Il suo corpo è stato abbandonato in un campo. Tre nostri connazionali sono stati ritenuti colpevoli dal tribunale e per questo condannati. Angelo Malavasi, modenese ; Simone Pini, fiorentino e Luigi Sartorio, vicentino; sono stati condannati per omicidio dal tribunale di Granma a 25 anni di carcere -i primi due -e 20 anni il terzo. Condannati anche sei cubani.

Secondo l’accusa, il gruppo di italiani e cubani trascinò Lillian Ramirez Espinosa, la ragazzina con gravi problemi asmatici, in un locale di Bayamo. La dodicenne venne poi caricata su un’auto e abbandonata ormai senza vita in un campo. Su Facebook sono esplose le note di protesta e la richiesta di liberare «Angelo, innocente». L’uomo si era trasferito sull’isola per vivere con una ragazza di cui «era innamorato». Intanto il senatore Pietro Marcazzan ha dichiarato che provvederà nella giornata di domani a presentare una interrogazione al ministro degli Esteri.

Fonti note riportano le dichiarazioni di Malavasi dal carcere La Condesa che spiega al Resto del Carlino: «Io non c’entro nulla con questa storia. Ero a Cuba in quel periodo, ma altrove, e al festino non ho mai partecipato. Dovete fare qualcosa in Italia, dovete toglierci da questa situazione, io, Pini e Sartorio: siamo tutti e tre innocenti e in carcere senza motivo».E aggiunge: «Durante il processo ho presentato diverse prove della mia innocenza, a cominciare dal passaporto: c’era un timbro dell’ ingresso a Panama, non potevo aver commesso quello che loro dicevano perché ero altrove. Non mi hanno creduto».

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