Statunitensi manifestano per la chiusura della Scuola delle Americhe

Il luogo è famoso perché l’esercito USA vi ha addestrato noti torturatori, dittatori e assassini latinoamericani

ROMA – Almeno 5.000 manifestanti domenica 13 novembre si sono concentrati nei pressi di Fort Benning, a 173 Km. da Atlanta, dove ha sede l’Istituto per la Cooperazione dell’Emisfero Occidentale (WHISC), meglio conosciuto come la famigerata  Scuola delle Americhe per chiederne la chiusura definitiva. Tra di essi l’attivista Theresa Cusimano è stata fermata e detenuta dalla polizia per aver tentato di accedere all’area militare e rischia sei mesi di carcere.
Ad organizzare il sit in è stata la SOAW (School of Americas Watch) in coincidenza con l’anniversario dell’uccisione di sei religiosi gesuiti e di una loro inserviente in Salvador il 19 novembre del 1989. SOAW denuncia che continuano a ricevere addestramento militari e poliziotti di Colombia, Cile, Perú, Nicaragua, Repubblica Dominicana, Ecuador, Panamá, Honduras, El Salvador, Guatemala, Costa Rica, Paraguay e Messico, nello stesso luogo dove vennero addestrati migliaia di repressori, torturatori, assassini che operarono in America latina negli anni ’70 e ’80 (si stimano 60.000 militari formati,).
La stessa richiesta è stata presentata all’inizio del 2011 al presidente Barack Obama da 69 congressisti, mentre il democratico Jim McGovern ha presentato un progetto di legge per sospendere le sue operazioni e aprire un’inchiesta sugli abusi dei diritti umani in latinoamerica.

Tra i manifestanti era presente l’attore Martin Sheen, che ha dichiarato: “la non violenza è l’unica arma per combattere”.
Il Pentagono, da parte sua, continua a dichiarare che la WHISC promuove programmi per la democrazia e il rispetto dei diritti umani. La storia in realtà ci racconta che passarono per quelle aule repressori come Elías Wessin y Wessin, principale responsabile del colpo di stato contro il presidente democratico della repubblica Dominicana Juan Bosch nel 1963; il generale Hugo Banzer, dittatore dal 1971 al 1978 in Bolivia e accusato di essere il mandante dell’omicidio del presidente in carica Juan José Torres; Roberto D’Aubuisson, responsabile intellettuale dell’assasionio dell’arcivescovo salvadoregno Oscar Arnulfo Romero e leader di uno squadrone della morte; Roberto Eduardo Viola, promotore del golpe argentino del 1976 da cui scaturirono 30.000 desaparecidos o l’altro dittatore dittatore Leopoldo Galtieri; il militare panamense Rafaél Noriega. Per citarne solo i più famosi.
I manifestanti hanno dichiarato che continueranno le proteste per senso di giustizia fino al giorno in cui questo luogo simbolo di tante vergogne verrà chiuso.

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