Iraq. L’esercito jihadista si ritira e Isis avanza. Kerry, gli Usa non sono reponsabili

ANBAR – Gli jihadisti sunniti dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (Isis) hanno conquistato tre città nella provincia di Anbar nell’Iraq occidentale. «Le truppe dell’esercito si sono ritirati da Rawa, Ana e Rutba stamane e le forze di Isis hanno rapidamente assunto il controllo di queste citta», ha riferito un agente dei servizi segreti.  

Un portavoce del ministero della Difesa iracheno, il generale Qassem Atta, ha sostenuto che le truppe hanno lasciato le tre città nella provincia di al Anbar nelle mani di Isis effettuando «una ritirata tattica con l’obiettivo di ridispiegarsi», successivamente.  Nel frattempo il segretario di Stato americano, John Kerry, ha affermato che gli Stati Uniti «non sono responsabili» per i combattimenti che stanno insanguinando l’Iraq e ha chiesto ai leader del Paese di superare «le considerazioni settarie». Parlando durante una visita a sorpresa al Cairo, il capo della diplomazia Usa ha auspicato che il popolo iracheno trovi una leadership in grado di rappresentarlo nella sua interezza ma ha sottolineato che non spetta a Washington scegliere che chi debba governare a Baghdad. «Lo Stato islamico dell’Iraq e del Levante», ha osservato Kerry riferendosi ai miliziani jihadisti che hanno occupato molte zone del nord dell’Iraq, «è un’ideologia di violenza e repressione, è una minaccia non solo per l’Iraq ma per l’intera regione». «Questo», ha aggiunto, «è un momento critico in cui dobbiamo esortare i leader dell’Iraq ad erigersi al di sopra delle considerazioni settarie e a parlare a tutto il popolo». In una conferenza stampa congiunta con il collega egiziano  Sameh Shoukri, Kerry ha sottolineato che «fli Usa non sono impegnati a scegliere un individuo, spetta al popolo iracheno scegliersi la propria leadership». «Gli Usa non sono responsabili per quanto accaduto in Libia e non lo sono per quanto accade in Iraq oggi», ha insistito, «gli Stati Uniti hanno versato sangue perchè gli iracheni potessero avere la loro governance, ma l’Isis ha sconfinato dalla Siria e ha attaccato intere comunità con l’obiettivo di impedire agli iracheni di avere la guida che vogliono». 

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