Grecia smentisce accettazione. Il fronte del no si allarga

ROMA – C’è molta attesa per l’intervento del primo ministro greco Alexis Tsipras, il quale a breve parlerà  alla nazione in un discorso che sarà trasmesso dalla televisione. Oggi il governo greco ha confermato di aver inviato una proposta modificata di accordo all’Ue, alla Bce e al Fmi per raggiungere un compromesso.

Le notizie trapelate su una presunta accettazione dell’accordo da parte di Tsipras  sono del tutto  infondate”, si legge in un comunicato, che apparentemente punta a fugare l’impressione che Atene abbia capitolato di fronte alle pressioni di Bruxelles.

“Il governo greco – spiega il comunicato – ha sottoposto una nuova proposta con alcuni emendamenti rispetto alla proposta delle istituzioni come parte di una richiesta per una estensione del  programma dell’Efsf (il Fondo salva Stati) e per un nuovo accordo per un prestito Esm (Meccanismo di Stabilità Europea). La nuova proposta punta a concordare un finanziamento da parte dell’Esm in modo che il debito diventi sostenibile, mentre viene data enfasi alla prospettiva di crescita”.

Intanto in tutta Europa c’è grande fermento delle sinistre antagoniste e movimentaliste che il 3 daranno vita a una serie di manifestazioni di solidarietà con il fronte del “no” del popolo greco.

“Andremo ad Atene per testimoniare la nostra solidarietà al popolo greco, ad Alexis e al suo governo, e la solidarietà nei confronti di quell’idea dell’Europa che è incompatibile con la macelleria sociale che viene ordinata da Bruxelles e sancita da Berlino”, ha detto Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà, annunciando  la presenza di una delegazione dei parlamentari di Sel domenica in Atene (guidata da lui, dal coordinatore Fratoianni e dal capogruppo Scotto).

“Se l’Europa – prosegue il leader  di Sel – immagina di poter sopravvivere senza la propria culla, senza la Grecia, credo che stia inseguendo un incubo. Se l’Europa pensa di considerare incompatibile la democrazia e i suoi strumenti, come ha fatto legittimamente e bene Tsipras, vuol dire che l’Europa si suicida. Se l’Europa pensa di poter vivere cancellando i diritti sociali e cancellando i diritti umani, beh allora – conclude Vendola – l’Europa che è stato un grande sogno  rischia di diventare un incubo abbastanza meschino”.

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