Migranti. L’Europa rischia il collasso

BRUXELLES – Se entro i prossimi 10 giorni non ci saranno “risultati tangibili” sul fronte della strategia europea di gestione dei flussi di migranti, “il rischio e’ che l’intero sistema collassi completamente”. Lo ha detto al termine del Consiglio dei ministri degli Interni Ue il commissario agli Affari interni, Dimitris Avramopoulos. 

La “scadenza” entro la quale l’Europa deve avere ottenuto “risultati tangibili” e’ quella del prossimo 7 marzo, giorno in cui e’ in programma un vertice dei capi di Stato e di governo Ue con il premier turco Ahmet Davutoglu. Sara’ l’occasione per i leader di fare il punto della situazione sullo stato dell’attuazione delle misure decise dall’Ue e nel piano di azione congiunto Ue/Turchia. Riuscirci, secondo Avramopoulos, “e’ un crash test per l’Europa, le sue istituzioni, i governi nazionali e la societa’ europea”, ha osservato. “Non e’ questo il momento delle azioni non coordinate – ha aggiunto, riferendosi in particolare alla decisione austriaca di limitare gli ingressi nel paese e alle conseguenti reazioni della Grecia – occorre tornare al piu’ presto alla piena operativita’ del sistema Schengen di libera circolazione e applicare tutte le misure prese: gli hotspot, la redistribuzione, senza mai dimenticare che quello che e’ in gioco sono le vite umane”. A chi pensa che “sia necessario trovare soluzioni nazionali perche’ quelle europee non funzionano, dico che sono proprio quelle azioni nazionali che impediscono alla strategia europea di funzionare”. Infatti, l’emergenza profughi “non e’ un problema di questo o quel paese, ma un problema paneuropeo”. Quanto ai piani di emergenza sui quali la Commissione sta lavorando in collaborazione con l’Unhcr “non devono sostituire l’attuazione degli impegni gia’ presi”. 

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