Gran Bretagna. Johnson: non ripetere in Siria gli errori fatti in Iraq

LONDRA – Non ripetere in Siria gli errori fatti in Iraq: l’appello giunge dal ministro degli Esteri britannico Boris Johnson, nell’immediata vigilia di un vertice delle opposizioni siriane in programma a Londra nel quale verrà presentata una proposta per una transizione politica nel Paese.

In un editoriale pubblicato sul quotidiano britannico The Times, Johnson chiede che il presidente siriano Bashar al-Assad abbandoni il potere, ritenendo possibile evitare il caos seguito alla caduta di Saddam Hussein in Iraq: “Non deve necessariamente ripetersi la stessa situazione: Assad non è un uomo forte, ma un leader debole e terrificante insieme, che non potrà mai mantenere unito il Paese dopo le stragi di cui si è reso responsabile”. 

Johnson ha accusato Assad di aver fatto ricorso a “tattiche militari barbare” e ha criticato la Russia – principale alleato internazionale del regime di Damasco – di un “atteggiamento ugualmente indifendibile”: “Tutta la comunità internazionale si è impegnata, al meno in linea di principio, per farla finita con il dittatore siriano: anche la Russia ha accettato il principio di una transizione politica, ma malgrado ciò i russi utilizzano la forza militare per far rimanere Assad al potere”. Il capo della diplomazia britannica ha infine sottolineato come le proposte dell’opposizione non hanno lo scopo di sconvolgere la struttura dello Stato siriano: “Questo è stato uno degli errori commessi in Iraq, e che non deve ripetersi”; il piano di transizione comprende sei mesi di negoziati con il regime, al termine dei quali verrebbe formato un governo transitorio di unità che rimarrebbe in carica 18 mesi.  

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