Usa. Trump: c’è già chi pensa come sbarazzarsene

WASHINGTON – Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sta cercando di mantenere le promesse, con decisioni che ricalcano il programma presentato in campagna elettorale, dalla cancellazione del trattato commerciale Tpp all’indebolimento dell’Obamacare, dalla costruzione del muro al confine con il Messico al divieto di ingresso per i rifugiati e tutti i cittadini di sette Paesi musulmani.

Ed è passata solo una settimana. La domanda che in molti già si pongono è: non c’è modo di sbarazzarsi di Donald Trump? Per Rosa Brooks, professoressa di legge alla Georgetown University ed ex consigliera della Difesa e del dipartimento di Stato, esisterebbero quattro modi per liberarsi del 45esimo presidente – tre, in realtà, prima delle prossime elezioni – che ha elencato sulla rivista Foreign Policy. – Attendere il 2020 La prima possibilità è, banalmente, aspettare pazientemente il 2020, quando gli elettori americani, dopo aver riacquistato la ragione, saranno pronti a ‘licenziare’ Trump. Dopo una settimana così, però, quattro anni sembrano un tempo infinito. Questo porta alla seconda possibilità: l’impeachment.  

L’impeachment Secondo la Costituzione statunitense, una maggioranza semplice alla Camera potrebbe votare l’impeachment per “tradimento, corruzione o altri gravi crimini”. Se condannato dal voto dei due terzi del Senato, Trump potrebbe essere rimosso dal suo incarico, possibilità che piacerebbe a oltre un terzo degli americani, secondo un sondaggio condotto dopo la sua prima settimana alla Casa Bianca. La buona notizia per chi è contro Trump è che per l’impeachment non servono prove di un crimine e che praticamente qualsiasi violazione può essere considerata di gravità sufficiente per procedere. 

La cattiva notizia è che i repubblicani controllano Camera e Senato, rendendo improbabile la possibilità di un impeachment, almeno fino alle elezioni di metà mandato del 2018, che potrebbero ridare il controllo in Congresso ai democratici. Inoltre, per una qualsiasi procedura d’impeachment servono diversi mesi, anche con un Congresso desideroso di far fuori il presidente. – Il Venticinquesimo emendamento In questi giorni, molte persone hanno trovato una speranza nel venticinquesimo emendamento della Costituzione, finora poco conosciuto. L’emendamento afferma che “il vicepresidente e la maggioranza dei principali funzionari dei dipartimenti esecutivi” possono dichiarare il presidente “incapace di assolvere i poteri e i doveri del suo ufficio”, nel qual caso “il vicepresidente dovrebbe immediatamente assumere i poteri e i doveri dell’ufficio come presidente pro tempore”. 

Il Congresso dovrebbe poi votare la rimozione del presidente secondo il venticinquesimo emendamento ed è possibile che, di fronte alla decisione di Pence e della maggioranza dei membri del governo di togliere l’incarico a Trump, i repubblicani delle due Aule possano allinearsi. – La rivolta dei militari Si tratta di una possibilità che sembrava impensabile per gli Stati Uniti: un colpo di Stato, o almeno un rifiuto dei leader militari di obbedire a determinati ordini, per esempio se Trump dovesse impartire un ordine folle, come “prepararsi a invadere il Messico domani” o “mettere insieme i musulmani americani e portarli a Guantanamo” o “impartiamo una lezione alla Cina con le bombe nucleari”.

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