Usa, Corte d’appello sospende “bando ai musulmani”

WASHINGTON – La Corte d’appello statunitense del nono distretto (San Francisco) ha votato all’unanimita’ contro l’amministrazione del presidente Usa Donald Trump, confermando la sospensione del decreto che bloccava per 90 giorni gli ingressi negli Usa da sette paesi a maggioranza musulmana.

Il pronunciamento della Corte rappresenta la peggior sconfitta legale subita sinora dall’amministrazione Trump. Pur non esprimendosi in merito alla presunta discriminazione operata dall’amministrazione ai danni dei musulmani, ma ha accusato la Casa Bianca di aver violato il diritto dei viaggiatori a un giusto processo. Il collegio giudicante non ha sancito l’incostituzionalita’ del decreto presidenziale, ma con il suo pronunciamento ha riconosciuto la fondatezza delle eccezioni sollevate dal giudice di Seattle James Robart, che aveva ordinato la sospensione del “bando”. Trump ha reagito alla sentenza con la consueta durezza; “Ci vediamo in tribunale (alla Corte Suprema, ndr).

E’ in ballo la sicurezza della nazione”, ha tuonato sul suo profilo Twitter. Il dipartimento di Giustizia e’ impegnato a valutare le motivazioni della corte in vista del ricorso al terzo grado di giudizio. La Corte del nono distretto, pero’, ha “suggerito” all’amministrazione presidenziale che una parziale riscrittura del decreto potrebbe rafforzarne la legittimita’: “Non e’ il nostro ruolo quello di provare a riscrivere un ordine esecutivo”, si legge nella sentenza collegiale. “Le branche politiche sono meglio attrezzate per operare le distinzioni del caso. Il governo non ha dimostrato di aver fornito le garanzie previste dal giusto processo, come il preavviso e le udienze prima della effettiva restrizione del diritto di viaggio dei cittadini”. La Corte ha anche riconosciuto l’esigenza di tutelare il paese dalle minacce terroristiche, ma ha contestato all’amministrazione presidenziale “l’assenza di prove” in merito alla reale urgenza del provvedimento “nonostante i reiterati inviti da parte della corte”.

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