La Cia corre ai ripari dopo le clamorose rivelazioni di Wikileaks

WASHINGTON – Il Federal Bureau of Investigation (Fbi) si e’ mobilitato in massa ieri, nel tentativo di individuare i responsabili della clamorosa fuga d’informazioni riservate pubblicate questa settimana da Wikileaks, mentre la Cia si e’ attivata per provare a scongiurare ulteriori fughe di notizie.

La ong di Julian Assange ha pubblicato martedi’ un dossier di oltre 8 mila documenti che descrivono nei dettagli gli strumenti e i programmi utilizzati dalla Cia per sorvegliare virtualmente qualunque individuo al mondo disponga di uno smartphone, di un computer o persino di una smart Tv; rivelano che la Cia e’ in grado di assumere il controllo delle centraline elettroniche di automobili e automezzi di grossa taglia, provocando incidenti; che puo’ effettuare operazioni di hacking e spionaggio lasciando “tracce” riconducibili a paesi terzi, inclusa la Russia. E che utilizza il consolato Usa di Francoforte come una centrale per le operazioni di spionaggio e sorveglianza in Europa, Africa e Medio Oriente. Stando a fonti anonime dell’Fbi, a provocare la fuga di notizie sarebbero stati insider della stessa Cia, come sostenuto dalla stessa Wikileaks.

Le informazioni potrebbero provenire “da un server esterno alla Cia, gestito da un contractor”. Circostanza, questa, che suscita la preoccupazione dei principali quotidiani statunitensi, piu’ ancora della pervasivita’ degli strumenti di sorveglianza utilizzati dall’agenzia. Il fatto che informazioni cosi’ sensibili siano divenute di dominio pubblico, scrive il quotidiano “Washington Post”, sottolinea come “per quanto capace di sfruttare la presenza pervasiva della tecnologia all’estero, la Cia stessa sia costretta a creare, acquisire o archiviare i propri segreti all’interno di file informatici che possono essere copiati in un istante”.  

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