Londra. Torna la calma dopo l’attentato, l’allerta rimane

LONDRA  – Solo nella mattina e’ tornata una relativa calma nel centro di Londra, dopo l’attentato al Parlamento. Tutti i quartieri della capitale sono presidiati dalle forze dell’ordine e le misure di sicurezza si estendono alle altre citta’ del Regno Unito.

La popolazione resta comunque sotto shock, nonostante le parole rassicuranti di Scotland Yard e della premier Theresa May che al momento dell’assalto si trovava a Westminster. May ha parlato di “attacco terroristico disgustoso e odioso”; in serata ha convocato a Downing Street, sua residenza ufficiale, una riunione dell’unita’ di crisi ‘Cobra’. Ieri pomeriggio un uomo si e’ dapprima lanciato con un Suv su passanti e turisti lungo il Westminster Bridge, quindi si e’ schiantato contro i cancelli del palazzo parlamentare, non distante dal Big Ben; sceso dall’auto si e’ avventato con un coltello contro un poliziotto di guardia alle Houses of Parliament, ferendolo a morte. Infine l’attentatore e’ stato ucciso da altri agenti. Il bilancio, ancora provvisorio, segnala quattro morti: il poliziotto, lo stesso attentatore, del quale non sono rese note le generalita’ per la segretezza dell’indagine, piu’ due civili. Si contano inoltre una ventina di feriti, diversi dei quali gravi: due italiane coinvolte, ora in buone condizioni di salute.

I fatti

Sono cinque le persone  decedute, compreso l’assalitore, e altre quaranta sono rimaste ferite, tra le quali tre studenti francesi, due britannici e due romeni, quattro turisti sudcoreani e una donna tedesca residente in Australia.

E’ stato l’attacco piu’ grave da quello del luglio del 2005, che provoco’ 52 vittime. Oggi il Parlamento riapre, con un tributo al poliziotto ucciso, Keith Palmer. L’ultima notizia e’ l’arresto di sette persone nella capitale, a Birmingham, e in altre localita’, dopo le perquisizioni effettuate nella notte. La premier del Regno Unito, Theresa May, ha condannato l’attacco “malato e depravato” e rivolto un pensiero alle famiglie delle vittime; ha elogiato il coraggio della polizia e dei servizi di sicurezza. La prima ministra ha detto, inoltre, che la scelta del luogo non e’ stata casuale, perche’ e’ il cuore della capitale, dove gente di tutte le nazionalita’, religioni e culture, celebra insieme i valori della liberta’ e della democrazia, e la sede del piu’ antico parlamento del mondo. “Ogni tentativo di sconfiggere i nostri valori con la violenza e il terrore e’ destinato a fallire”, ha dichiarato la leader di Downing Street. La condanna e’ stata condivisa dai leader europei: da tutte le capitali sono arrivati messaggi di sgomento e solidarieta’. I giornali analizzano le modalita’ dell’attacco, che ricalcano uno schema che sta diventando piu’ frequente e pericoloso: gli assalitori solitari rappresentano la sfida piu’ impegnativa per i servizi di sicurezza. Il tono generale degli editoriali non firmati, attribuibili alle direzioni, e’ misurato. Secondo “The Guardian”, l’attacco era atteso e non e’ un atto di guerra: non bisogna permettere che l’odio semini divisioni; la prima forma di protezione e’ la solidarieta’. Anche per “The Times” l’odio non deve prevalere e il paese non deve rinunciare alla sua apertura, ma deve rispondere a questa follia con piu’ determinazione che mai. Per “The Independent” e’ stato sferrato un attacco al simbolo piu’ puro della democrazia nazionale; alla base del terrorismo c’e’ l’odio, che pero’ sta diventando anche una moneta politica; quest’ultimo orrore non deve consentire che si giustifichino eccessi retorici. Per “The Telegraph” occorre negare ai terroristi la reazione sproporzionata che cercano di provocare. In linea il “Mirror”: quando il terrorismo attacca la democrazia non bisogna consentirgli di vincere.

Condividi sui social

Articoli correlati

Università

Poesia

Note fuori le righe