Bersani pensa alle alleanze. Monti, imperterrito, continua a tagliare

ROMA – La fretta è cattiva consigliera. Andiamo quindi per ordine. Ogni giorno assistiamo a incontri, summit, conferenze e dichiarazioni. Pane ambito per gli addetti ai lavori, ma sicuramente materiale “contaminato” per un cittadino stanco, stufo e sfinito da ciò che viene deciso sopra la sua testa.

Purtroppo è persino inutile ricordare che questo è un governo che non è stato votato direttamente dal Popolo. Il Cittadino trascina le proprie gambe stanche, verso quello che sarà il prossimo appuntamento elettorale. Tra un anno si tornerà a votare. Ciò che avviene oggi determina il risultato di domani. E’ una regola politica. Pierluigi Bersani lo sa benissimo e si affretta a puntualizzarlo ogni volta che può.

Così ha fatto nel corso dell’intervista rilasciata a Sky Tg24. “Primo non ci si insulta poi si decide a maggioranza e aperti a tutte le forze democratiche antipopuliste”. Decidere a maggioranza per Bersani significa ovviamente guardare ai numeri che comporranno le “nuova maggioranza”. Per prima cosa verrebbe da chiedersi se la “porcata” continuerà a sopravvivere al suo “ideatore”, e se è giusto che venga formata una maggioranza che non tenga di conto di ciò che esprime l’altra parte, che rimane ovviamente in minoranza. Non ci interessa particolarmente polemizzare con il segretario del PD quanto far chiarezza su certe contraddizioni che sembrano palesi. Tra le righe di quest’intervista si capisce bene che il modello Monti piace allo stesso PD (anche perché è una sua creatura!) e che ben difficilmente l’attuale Premier verrà messo da parte. (I 1000 di Davos non lo permetterebbero mai, visto che pochi come Lui saprebbero recitare quel ruolo!). Ma andiamo a vedere meglio le “cose” che ci toccano più da vicino.

La domanda si leva imperiosa: perché Bersani ha paura dell’ondata di populismo che pervade Europa e Italia e non piuttosto di quello che proprio in Italia sta accadendo? Come si può pensare di liquidare la questione “No Tav” con un semplice riferimento ad una protesta movimentista che non poggia su basi concrete? Nell’intervista rilasciata dal segretario dei Democratici c’è molto di più di qualche semplice scambio di battute. Il riferimento alle alleanze che vorrebbe ed al centrosinistra che immagina, è indicativo di un modo di fare e intendere la politica che non lascia dubbi: sta traghettando il Suo partito su sponde poco agibili per i Cittadini che vogliono il rispetto dei diritti, che sognano una vita possibile e che sono stanchi dei sacrifici che vengono loro continuamente richiesti! E’ vero, un Parlamentare non può offendere, ma la sostanza della sua colorita espressione è forse scaturita da quello che lo Stesso ha probabilmente avuto modo di vedere negli occhi di molte Persone.

I numeri… Per il momento i numeri sono lo scudo protettivo di un esecutivo che non trova resistenze.  Sarebbe stato interessante proporre la fiducia al ministro Fornero in un contesto equilibrato, dove ci fosse stata veramente una maggioranza e un’opposizione. Adesso tocca agli statali! Era chiaro; lo dicevamo ai tempi dell’Art.18 che sarebbe stato solo dei tanti limiti da abbattere, al quale poi sarebbe seguito molto altro ancora. Lo “Spending review”..!? Dietro al forse, all’incerto, al “si sta ancora lavorando”, c’è in realtà molto di più. Lo stesso mondo dell’informazione ci fa pervenire notizie allarmanti. Ovviamente siamo costretti a supporre, ma come ben si sa, le supposizioni che “trapelano” da queste “parti” non sono mai frutto della fantasia di pochi sprovveduti che cercano lo scoop; almeno non in queste circostanze!  Si paventa un blocco delle assunzioni per i dirigenti della P.A, il taglio delle province, il taglio di 30 mila posti letto negli ospedali pubblici italiani, la cancellazione degli ospedali con meno di 120 posti letto, un taglio del 5% per l’acquisto di beni e servizi da parte della sanità pubblica, un freno alle assunzioni nel pubblico, la riduzione dei permessi sindacali, l’obbligo di ferie per gli statali, il limite di 7 euro perr i buoni pasto dei lavoratori statali, la riduzione dei contributi a radio e TV locali, il dimezzamento del fondo per le vittime dell’uranio impoverito, e persino tagli al finanziamento alle università! Queste sono le notizie che circolano su quotidiani e fonti di agenzia. Siamo visionari?? Lo speriamo di cuore, ma se così non fosse siamo di fronte ad una deriva autoritaria che mal si concilia con la stessa vita democratica. Abbiamo poi anche il coraggio di chiederci il motivo della “reazione populista”, della “ribellione”, che vorrebbe levarsi ancora più forte dagli stessi Cittadini? C’è forse qualcuno che oggi siede in Parlamento portando avanti i loro interessi?

Per dovere di cronaca dobbiamo citare le sole contrarietà di IDV e Lega, a cui si uniscono Forze politiche costrette dalla precedente tornata elettorale e dalle assurde regole di una Legge elettorale, a rimanere fuori dai luoghi decisionali.
Resta difficile pensare a quello che si sono detti questo pomeriggio Frau Merkel e Mario Monti…
Il nodo va sciolto nel Nostro paese e soprattutto nel modo più equo possibile. Il Popolo italiano è il primo a esigere risposte; ancora prima della Merkell o di chissà chi altro. Monti e il suo governo stanno andando nella direzione opposta a questo e non possiamo far finta che nulla accada. Un nuovo massacro sociale sta per andare in onda. Nessuno si lamenti. Neppure chi, nella prossima tornata elettorale, potrebbe pagare questo suo pilatesco comportamento!

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