“Agenda Bersani” e comitati elettorali. Scende in campo “Laboratorio per la sinistra”

ROMA – “Agenda Bersani”, Comitati elettorali per Bersani candidato alla presidenza del Consiglio.

L’annuncio  viene  da “Laboratorio politico per la sinistra,” neonata associazione, “ nel Pd e con il Pd “,iscritti e non iscritti al partito,come tengono a dire ,i soci fondatori che hanno dato  vita a questa nuova esperienza politica che guarda al socialismo europeo, al solidarismo, all’ecologismo . Due giornate di lavori,   a Reggio Emilia,nell’ambito della Festa nazionale del partito democratico: una per mettere a punto  una bozza di proposta per il programma di governo, per discutere di un libro di Sergio Gentili, direzione Pd, coordinatore del Forum ambiente  dal titolo che parla da solo, “La buona politica”  che tratta del Pci , della nascita della Costituzione, del ruolo e del rapporto fra Togliatti e De Gasperi;  una seconda giornata per un  primo confronto  programmatico. E a  lavori conclusi, arriva anche Susanna Camusso, per scambiare un saluto e  due parole con i partecipanti alle due giornate che,per incis,gradiscono  molto.  E’ Pietro Folena, uno degli esponenti di “Laboratorio politico per la sinistra” a  annunciare l’iniziativa, l’Agenda Bersani,  da costruire a partire dalla Carta di intenti proposta dal segretario del  segretario del Pd e approvata all’unanimità dalla direzione del  partito. “ Agenda Bersani” con la significativa adesione di Gugliemo Epifani ,presidente della Associazione Bruno Trentin,che,rileva, non significa contrapposizione alla cosiddetta “ agenda Monti”. E’ il necessario ritorno alla politica e il segretario del Pd è la scelta migliore da mettere in campo.. Al presidente del consiglio-dice- va il merito di aver dato nuova credibilità all’Italia,nuova dignità in campo internazionale, ma sul piano interno, delle politiche economiche  e sociali ,occorre una svolta progressista, un governo politico che affronti il problema della politica fiscale, di quella industriale, riveda la riforma delle pensioni e quella del mercato del lavoro. E Carlo Ghezzi, direttore generale della Fondazione Di Vittorio, esponenti di “Laboratorio” ad aprire l’incontro cui hanno partecipato,con Folena e Epifani,   Edo Ronchi, Presidente della Fondazione Sviluppo sostenibile, l’economista Massimo D’Antona, Fausto Raciti, segretario dei Giovani democratici,  Chiara Geloni, direttore di Youdem .tv,Anna Petrone, consigliere regionale della  Campania. Un dibattito a più voci , in sintonia con le proposte di  “Laboratorio,” ma soprattutto l’inizio di un percorso- sottolinea Ghezzi- per costruire l’Agenda Monti  in un rapporto di partecipazione con altre associazioni,  movimenti, personalità del mondo della cultura.

Epifani: non c’è democrazia senza partiti

 Non c’è democrazia senza partiti ,afferma Epifani e come primo punto occorre riconquistare da parte delle forze politiche la fiducia dei cittadini.. Epifani ha insistito molto sul ruolo dei partiti, sulla loro configurazione. Un tema che “ la nostra associazione”-ha detto- deve affrontare perché in Italia  j partiti, ad esclusione del Pd, sono partiti personali e ciò provoca la fragilità del sistema, il populismo,  sono partiti occasionali. Negli Usa Democratici e Repubblicani hanno una stria che dura da due secoli. Nessuno si sentirebbe di dire che sono vecchi.  Non è questo che va discusso, ma il ruolo che devono giocare., il rapporto con i cittadini. E’ tornato così ad un argomento che era stato al centro della presentazione del libro  di Gentili da parte di lui stesso e di Marco Follini: la fiducia nei partiti, nelle tre grandi forze popolari, quella democristiana, quella comunista e quella socialista, il “segreto”, dice  l’autore della ricostruzione del nostro Paese, della sua resurrezione dalla macerie della guerra. Fiducia pur in un clima anche di forte scontro, nell’immediato dopoguerra fra la  Dc da una parte, il Pci e il Psi dall’altra. Il  “ segreto” è racchiuso in una  parola, il “ rispetto” che vi era fra i dirigenti delle tre forze politiche. Si torna così all’oggi,. all’Agenda Bersani. Folena precisa i contenuti di “ Laboratorio “ che si richiama al campo socialista e progressista, di necessità che, come negli altri paesi europei, ci siano due schieramenti molto netti, la sinistra che può allearsi anche con forze moderate su precisi punti programmatici da una parte, dall’altra la destra, il centro destra. Non manca una puntata polemica nei confronti di  Monti cha ha espresso simpatia e approvazione per l’economia sociale del  Partito popolare europeo.

Folena: dieci punti per il programma di governo

 Folena propone dieci punti per l’Agenda Bersani,parla  di un “socialismo” che sa rinnovarsi, che non è il “vecchio” a fronte del nuovo, che in realtà sarebbe poi il liberismo, le vecchie politiche conservatrici  anche se mascherate da nuovismo. E qui si intrecciano le sue valutazioni con quelle di Carla Geloni. Si parla di poteri forti, potentati economici ed editoriali che operano per un Monti bis, tentano con i più svariati mezzi, utilizzando perfino Grillo per poi magari buttarlo a mare perché le forze di sinistra, il centrosinistra, non governi il Paese. Il direttore di Youdem  richiama il ruolo dei media  che apertamente fanno il tifo per l’agenda Monti,, di editorialisti che non   cambiano mai, andrebbero, loro sì, “rottamati” una parola che non le piace cos’ come non piace a “Laboratorio” che propone non a caso,l’Agenda Bersani. Gli Stati uniti d’Europa a base democratica,  il contrasto alla speculazione finanziaria,una vera patrimoniale e  indistinte tassazioni come ,l’Imu, lo sviluppo sostenibile su cui si soffermarà in modo particolare Edo Ronchi che parla di “un cambiamento radicale di cultura, del modo di essere della società”, il valore del lavoro, le pensioni a fronte del dissesto provocato dalle leggi Fornero, Il Mezzogiorno e l’area del Mediterraneo scomparso dalle politiche dei governi, la liberazione della vita delle donne dai tanti ostacoli che minano i diritti e la libertà delle persone in generale, la necessità dello sviluppo delle città, la difesa della scuola, dell’università, l’ “utilizzo” della risorsa cultura.

La democrazia nel governo del Paese

Tutto nel quadro della democrazia  nel governo del paese, la concertazione nel segno della partecipazione della società civile, il ruolo del volontariato di cui ha parlato  Anna Petrone. Propositi, proposte, progetti nel quadro europeo cui si sono riferiti in particolare D’Antona e Raciti L’econnomista avverte che la decisione della Bce, le possibilità di intervento a favore degli stati deboli sono un fatto positivo, dice D’Antona, ma  i pericoli per l’euro non sono finiti. In primo luogo la “ condizionalità” per ottenere l’acquisto di titoli. Se decide la “troika” significa chiudere ogni possibilità di intervento dei governi.  E poi la vicenda della Grecia  di cui ancora non si vede conclusione positiva. Raciti richiama molte volte la parola “ Europa sociale”, di indiv iduare le forze che in Europa indicano la nostra stessa strada , l’area del mediterraneo. E pone il problema del la spesa pubblica che se usata bene è la strumento per affrontare la crisi, aprendo a politiche di sviluppo.. Se ne discute in tutto il  mondo,  anche su spinta di Obama e degli economisti più avveduti. Ma in   Italia sembra un’eresia. E crescono insieme recessione di inflazione, come una bomba ad orologeria..

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