Travaglio. No al confronto con Grasso. Fuori casa lui non gioca

 Formigli  aveva offerto . “Piazza Pulita”  lunedì sempre su La  7

ROMA – Travaglio non gioca fuori casa e dice no al confronto richiesto dal presidente del Senato, Pietro Grasso, cui aveva rivolto accuse infamanti nel corso di “Servizio Pubblico” con Michele Santoro che aveva assistito senza batter ciglio al soliloquio, una vera e propria requisitoria, come in aula di Tribunale. Per ospitare il confronto in tempi rapidi come aveva chiesto il presidente Grasso, senza attendere una settimana per la  nuova uscita di “Servizio pubblico”, era  arrivata la proposta di Corrado Formigli: appuntamento lunedì su Piazza Pulita, sempre su La 7. Grasso aveva risposto al conduttore: Gentile Corrado accetto volentieri il suo invito in trasmissione per il confronto. Formigli  su tiwitter aveva reso noto che “il presidente del Senato, Grasso, accetta  il nostro invito lunedì a Piazza Pulita La 7 per un confronto aperto e leale con Marco Travaglio, la cui risposta tarda a venire, poi Travaglio dice no con una motivazione ridicola per uno che dovrebbe ben conoscere la differenza fra  rettifica, e confronto. Scrive infatti Marco, l’inquisitore: “Pare che finalmente avrò l’occasione di confrontarmi con Pietro Grasso. Sono anni che aspetto da quando raccontai le sue gesta palermitane nel libro gli intoccabili scritto con Saverio Lodato”.

Bene, diranno i nostri lettori. No, perché Travaglio rifiuta Piazza Pulita e rende noto: “Appena saprò vi comunicherò data e e ora del “duello”. E spiega che non potrà che dare una notizia su Servizio Pubblico perché “a farlo a Piazza Pulita, come propone Formigli sarebbe come se un giornale scrivesse una cosa ma la rettifica uscisse da un‘altra parte”. Prendiamo per buona la dichiarazione. Travaglio parla di rettifica ed ha ragione. Le rettifiche si fanno sui giornali che hanno  dato una notizia errata, che hanno diffamato qualcuno e via dicendo. Se “Servizio Pubblico“ rettifica e dice che quanto affermato da Travaglio non intendeva ledere la dignità, che si scusa con il diffamato non c’è bisogno di confronto. Ma non ci pare che Santoro, responsabile del programma, sia orientato in questo senso, altrimenti  lo avrebbe già detto in trasmissione. Allora Travaglio cerca una scappatoia perché il confronto si fa proprio in campo neutro. E lui si dà la zappa sui piedi. Giustamente il presidente Grasso chiede che in tempi stretti abbia la possibilità di smentire, in diretta, guardando in faccia l’inquisitore Travaglio.  L’alto incarico che ricopre, la seconda carica dello Stato, non permette di lasciar perdere, di passare una settimana in attesa dei comodi di Santoro e di Travaglio. Ciò vale anche per un cittadino comune.  Basta andare di nuovo a quanto accaduto l’altra sera  per capire la gravità della situazione che si è creata e che non riproponiamo ai nostri lettori.

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