Legge Elettorale. Sì di Berlusconi e Scelta Civica al Segretario Pd

I silenzi obbligati del Movimento 5Stelle. Riforme, a Renzi i consigli di Vannino Chiti. Mentre Alfano dice no alle Unioni Civili ed a modifiche alla Bossi-Fini

ROMA – Sono due le polemiche che hanno riscaldato, quello che poteva essere un tranquillo venerdì di fine festività natalizie. Al primo punto lo stop del Vicepremier Angelino Alfano al Segretario del Pd Renzi sulla proposta di regolamentare le unioni civili ed al secondo punto il gelo grillino, almeno del vertice del Movimento 5Stelle sulle tre proposte di riforma elettorale fatte giovedì dal Sindaco di Firenze e leader dei Democratici. Sulle Unioni Civili, ha messo una pietra sopra il Leader del nuovo Centrodestra Alfano, che ha fissato i suoi paletti: “Non si può pensare alle unioni civili senza pensare prima alle famiglie” – ha detto in una intervista concessa al Tg2. Alfano ha poi toccato un altro tasto delicatissimo, quello legato alle proteste di alcuni ospiti stranieri del Centro di accoglienza di Ponte Galeria e più in generale sulla radiucale modifica, voluta da molti parlamentari del centrosinistra, della Legge Bossi-Fini. Su questi due punti, il Vicepremier e ministro degli Interini è stato più che lapidario, ed ha gelato ogni speranza dei democratici: “Tra quelli che si sono cuciti la bocca nel Cie di Roma- ha detto Alfano-alcuni avevano già conti in sospeso con la giustizia”. Poi per mettere una pietra sopra a qualsiasi idea di smantellamento delle attuali normative ha chiuso: “Con la sicurezza degli italiani non si scherza”. Dunque per l’attuale maggioranza altri due problemi posti da un alleato decisamente fondamentale per la tenuta della stessa. Ma sui temi più generali del cambiamento del sistema di voto, proposto in tre idee da Renzi, non possiamo non registrare nuove tensioni nello stesso Partito Democratico. Questa volta a prendere posizione è il Senatore Vannino Chiti, che pur “condividendo aspetti che vanno nella giusta direzione, ce ne sono altri che sollevano serie perplessità. E’ giusta l’indicazione di una Legge che riguardi la sola Camera. Andando verso il superamento del bicameralismo paritario, per la riforma del Senato, è corretto prima definirne funzioni e competenze e poi scegliere se sarà il Bundesrat italiano- Camera dei Governi regionali- oppure se sarà eletto in secondo grado o direttamente dai cittadini, ma con una diversa legge elettorale. La perplessità-puntualizza il Senatore Chiti-riguarda la presentazione di tre diverse leggi elettorali, come se fossero equivalenti, e senza assumersi, come principale partito italiano, la responsabilità di una scelta prioritaria: si ricava l’impressione di una legge elettorale a’ la carte. Oltretutto, sapendo che Forza Italia propende per lo spagnolo, e Nuovo Centro Destra per il doppio turno di coalizione, il Pd farà proprio quello che è più lontano dalla maggioranza, o quello che la unisce”? Chiti poi conclude la sua nota con un appello: “Nell’intesa con le altre forze politiche, sarà bene non dimenticare il rafforzamento del governo parlamentare. Per dare efficienza europea alle istituzioni, non sono sufficienti il superamento del bicameralismo paritario e una nuova legge elettorale: occorre rafforzare il ruolo del primo ministro, anche con l’introduzione, come è in Germania e in Spagna, della sfiducia costruttiva. In un anno, lavorando seriamente e con coerenza ce la si può fare”. E se questa è la posizione di una autorevole componente dei Democratici, sullo stesso fronte del dibattito politico e parlamentare, c’è da registrare la blindatura dei parlamentari 5Stelle, da parte del vertice del movimento. Ci sarebbe infatti un Sms, diretto a tutti i parlamentari grillini, inviato dal capogruppo alla Camera, Federico D’Incà, in cui li invita a non replicare alla sfida lanciata dal Segretario del Pd a Beppe Grillo, sul terreno scivolosissimo delle riforme. L’Sms, e questa non sarebbe la prima volta avrebbe provocato tra i cosiddetti cittadini-parlamentari dissidenti, nuovi mal di pancia. Chi invece apre a Renzi è invece un serafico, Silvio Berlusconi, che raccoglie le proposte di Renzi: “Colgo con positività –scrive in una nota il Cavaliere – il metodo proposto dal Segretario del Pd, Matteo Renzi, sia rispetto alla possibilità di incontri e consultazioni bilaterali, sia rispetto al fatto che abbia messo sul tavolo diverse ipotesi, tra le quali c’è certamente una soluzione ragionevole, utile a garantire governabilità piena, un limpido bipolarismo e chiarezza di scelta per gli elettori. Colgo l’occasione, su un altro piano – aggiunge poi il Cavaliere – per anticipare che, rispetto alle scadenze elettorali che già sono in agenda (e cioè le elezioni europee, e una consistente tornata amministrativa), la nostra posizione è chiara: serve un election day per garantire una alta partecipazione e un notevole risparmio di spese per lo Stato”. Le proposte di Renzi trovano terreno fertile anche in Scelta Civica, a commentare questa volta è Benedetto Della Vedova,

 portavoce politico del partito,che sottolinea: “Scelta Civica chiede da luglio un contratto di coalizione in cui si metta nero su bianco un programma di governo, con tempi certi e modalità di attuazione ben definite. Approviamo quindi l’accelerazione di Renzi e siamo pronti da subito a discutere, con le nostre proposte i temi impostati dal segretario Pd”. Sulle barricate è, con il nuovo corso secessionista interpretato dal nuovo Segretario Matteo Salvini: “Il democristiano Renzi mi convince sempre meno. Torna aa rompere con le sue ‘emergenze’: legge elettorale, cambio della Bossi-Fini e unioni gay”, mentre “sui vincoli folli dell’Europa e sull’euro, che strangolano lavoro, imprese, stipendi e pensioni? Non una parola. La Ruota della Fortuna l’hai girata una volta, basta!”.

Condividi sui social

Articoli correlati