“In Cgil il Congresso è il luogo in cui si esprime la massima democrazia. È assurdo e sbagliato chiedere che venga sospeso“. Così il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio, Claudio Di Berardino interviene nel merito del confronto, anche aspro che si è aperto con il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini che ha chiesto il rinvio del Congresso previsto per maggio , con le assemblee già in corso,per consentire un referendum in merito all’accordo siglato fra Cgil, Cisl, Uil e Confindustria sulla rappresentanza sindacale.
Nel Lazio già tenute 300 assemblee
“Nel Lazio, solo per ricordare la nostra realtà – afferma Di Berardino- si sono svolte a oggi 300 assemblee che hanno interessato oltre diecimila lavoratori. Il Comitato direttivo nazionale della Cgil ha approvato il Testo unico sulla rappresentanza e dato avvio a una fase di diffusione e condivisione dell’ordine del giorno sul documento attuativo degli accordi del 28 giugno 2011 e del 31 maggio 2013. Siamo in presenza, nelle assemblee di base, di un forte coinvolgimento dei nostri iscritti con ordini del giorno che vengono presentati a sostegno di quanto deliberato dal comitato direttivo nazionale. Nei prossimi giorni, inoltre, prenderà avvio con Cisl e Uil una campagna unitaria di informazione”. Poi Di Berardino richiama anche i toni molto aspri della polemica aperta da Landini .
Con gli attacchi a Camusso si personalizza lo scontro
“Ora basta con gli attacchi al segretario generale della Cgil –afferma- -: così facendo si attacca l’intera Confederazione generale del lavoro. Le parole di Landini alimentano la personalizzazione dello scontro: una modalità pessima, oggi tipica più della politica che del sindacato. È l’idea del “noi”, di una comunità solidale, che si dovrebbe rafforzare. Non altro”. ” Nel merito – conclude – anch’io ritengo che il Testo unico consenta un effettivo avanzamento della democrazia e della partecipazione nei luoghi di lavoro. Ritengo inoltre necessario continuare a lavorare per estendere questo testo ad altri lavoratori le cui realtà produttive non sono legate al mondo di Confindustria”.