Congresso Fillea. Città, ambiente, il territorio nella cultura dei lavoratori

Walter Schiavella, confermato segretario generale a grande maggioranza

ROMA- Un piccolo ma prezioso frammento di un film straordinario, “Mani sulla città”. Francesco Rosi, il regista che mette la firma su questa opera, racconta con la forza delle immagini, la devastazione del territorio, la speculazione, la corruzione, la criminalità  che promuove e organizza lo scempio edilizio , di cui oggi  la comunità nazionale paga un prezzo altissimo. Subito dopo sul palco sale un signore con un libro in mano, legge con voce “professionale”  alcuni brani, la storia delle lotte “ culturali” per difendere le “ città” da quelle mani sporche di ogni possibile delitto.

L’omaggio ad Antonio Cederna  e alle sua campagne  di sensibilizzazione

Il “lettore“ si chiama Giuseppe Cederna, attore, scrittore lui stesso, appassionato alpinista. E’ il figlio di Antonio Cederna, una figura che  fa  storia nella cultura italiana, difficile da definirsi, urbanista, ambientalista, giornalista, laurea in Archeologia classica l’università di Pisa.  Quando ancora le battaglie per la salvaguardia del territorio erano ancora , se così si può dire, di elite, lui si impegna con campagne di stampa a sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi della salvaguardia del  territorio, del patrimonio  naturale e culturale italiano  Il richiamo a Cederna, le sue lotte, la sua passione  entrano a pieno titolo  nella grande sala del Centro Congressi Frentani, dove si svolge il 18imo Congresso nazionale della Fillea – Cgil che si concluderà  con la riconferma, a larghissima maggioranza, del segretario generale uscente Walter Schiavella. Nel nuovo direttivo, composto da 189 membri, cresce la presenza di lavoratori in produzione, delle donne, dei migranti e si abbassa l’età media. “Obiettivi- dirà Schiavella – che ci eravamo posti come imprescindibili per dare immediata traduzione al nostro progetto di rinnovamento del gruppo dirigente e di rilancio di quel sindacato di prossimità, che ha rappresentato uno dei punti qualificanti del nostro dibattito congressuale.” Rinnovamento del gruppo dirigente e, in particolare, rinnovamento delle politiche di questo grande sindacato che organizza i lavoratori del mondo delle costruzioni.

Il Congresso punto di arrivo di un lungo e difficile cammino culturale

Il Congresso  è il punto di arrivo di un cammino lungo e  difficile, un salto culturale, come è stato detto, che porta questo sindacato a fare dei problemi del territorio il centro della propria iniziativa. “Città future”, è un punto di partenza  per nuovo modello di sviluppo per il settore delle costruzioni. La città, dunque come motore economico, sociale, culturale, mai più consumo del suolo, mai più costruzione di case, sembra  in paradosso ma non è così, un richiamo ad una nuova politica della casa. Oggi ci sono ben 1.500.000  alloggi  invenduti, ma ne servono 600 mila per venire incontro alle esigenze popolari, dirà Claudio Berdini, architetto, che da anni svolge una critica spietata alle politiche  che sono state praticate in questo settore, nella tavola rotonda che ha visto partecipare Susanna Camusso, segretaria generale della Cgil, il ministro Lupi e lo stesso Schiavella nella veste di conduttore. In realtà sembrava di partecipare a un dibattito fra urbanisti, ambientalisti e non a un congresso sindacale, di muratori, falegnami, cementieri, carpentieri. Una volta si sarebbe detto parlato di emancipazione dei lavoratori che diventano classe dirigente.

Camusso al ministro Lupi: “Non ci incontrate ma ci dovete per forza ascoltare”

Oggi non più, il linguaggio della storia, la memoria si va perdendo. Ma quando senti  gli interventi dei delegati, l’orgoglio per il lavoro che fanno, avverti che, pur con tante difficoltà, una forza c’è. Dice un delegato siciliano. “Quando vedo quello che costruito con le mie mani, di muratore, dico quello l’ho fatto io, provo un senso di orgoglio”. E i racconti che dal palco degli interventi  descrivono la crisi, la paura della disoccupazione, le casse integrazioni, i cantieri che chiudono, le infiltrazione della mafia, gli immigrati che vengono trattati come bestie, il sindacato che deve affrontare i problemi di tutti in giorni, gli infortuni, le pensioni,  si raccordano, sono la sostanza, della scelta politica delle “ città future” che fa crescere il sindacato, lo attrezza a fronte del nuovo. Susanna Camusso rivolgendosi al ministro Lupi con il quale c’è stato un confronto interessante, a viso aperto, divergenze , dissensi ma anche convergenze gli ha detto: “Anche se con noi il governo non vuole incontrarsi, non vuole confrontarsi, ci dovete per forza ascoltare”. Anche questo ha detto il congresso dei muratori e di tutti i lavoratori delle costruzioni.

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