Ballottaggio. Alle urne 4 milioni in 134 comuni

ROMA – Ballottaggio. Alle urne  4 milioni in 134 comuni, 3 capoluoghi di Regione e 14 di provincia

 

ROMA – Saranno 139 i comuni italiani dove domenica 8 giugno avrà luogo il turno di ballotaggio per l’elezione del sindaco. Si tratta di 3 capoluoghi di regione: Bari, Perugia e Potenza; 14 capoluoghi di provincia: Bergamo, Cremona, Pavia, Biella, Verbania, Vercelli, Livorno, Modena, Pescara, Teramo, Terni, Foggia, Caltanissetta e 122 comuni con oltre 15mila abitanti. Il Partito Democratico e la coalizione di centrosinistra è presente col proprio candidato in tutti i ballottaggi. In due città – Modena e Livorno – e una manciata di comuni, la sfida sarà tra il candidato Pd, in coalizione con il centrosinistra, e il candidato di M5S. Nel resto d’Italia, sarà una sfida tra centrosinistra e centrodestra. Sarà dunque un altro passaggio elettorale da non sottovalutare.

Tra i capoluoghi di regione, Bari voterà per Antonio de Caro, centrosinistra, che chiuse il primo turno con il 49.4 per cento, oppure per Domenico Di Paola, del centrodestra, che ottenne il 35% dei voti. A Perugia, Wladimiro Boccali, centrosinistra, ottenne il 46% contro Andrea Romizi col 26. E a Potenza, il candidato di centrosinistra, Luigi Petrone, chiuse con il 47% contro Dario De Luca, centrodestra, che finì secondo con un modesto 16 per cento. Ci sono tutte le premesse per una conferma del centrosinistra nelle 3 città.

 I “ casi “ di Livorno e Modena. Veleni e fratture nel centrosinistra

Tra i capoluoghi di provincia, Livorno e Modena vanno al ballottaggio in modo anomalo, perché si confrontano i candidati del centrosinistra con i candidati dei 5 Stelle, dopo una ininterrotta serie di sindaci espressione dei partiti di centrosinistra, dal dopoguerra ad oggi. È il primo ballottaggio della loro storia, da quando è stato introdotto l’attuale sistema elettorale per l’elezione diretta dei sindaci. In entrambi i casi, il vantaggio dei candidati di centrosinistra è abissale (40 a 19 per cento a Livorno, e 49.7 a 19 a Modena). A Modena, la coalizione di centrosinistra ha già vinto al primo turno per quanto riguarda i seggi superando il 50%i. Va detto che in entrambe le città, il centrosinistra paga veleni e fratture al suo interno, suscitati da primarie gestite in modo assai discutibile e da giunte uscenti con molte responsabilità. In teoria, per il centrosinistra non dovrebbero esserci problemi a rivincere al secondo turno, anche se i grillini in queste ore sperano di raccogliere il voto del centrodestra e nell’astensione massiccia di molti elettori di centrosinistra, forse già sicuri della vittoria.

Nella città emiliana con i grillini Fratelli d’Italia e Giovanardi

 Curiosità: a Modena, i grillini hanno ottenuto l’endorsement di Fratelli d’Italia, della Lega e perfino di Carlo Giovanardi, che aveva partecipato al primo turno come candidato sindaco di una lista del Nuovo Centrodestra. Insomma, dopo Farage a Bruxelles, Grillo si ritrova a braccetto con Salvini, Meloni e Giovanardi a Modena, davvero un gran risultato per il movimento 5 Stelle.

Confronto difficile per il centrosinistra a Bergamo e Pavia

Delle altre sfide, difficili appaiono quelle di Bergamo, dove il candidato del Centrosinistra Giorgio Gori spera di vincere contro il sindaco uscente Franco Tentorio; quella di Pavia, dove il centrosinistra, con Massimo De Paoli, cerca di strappare il comune al sindaco uscente, il rampante berlusconiano Alessandro Cattaneo; quella di Padova, dove però è il centrosinistra, con Ivo Rossi, che deve guardarsi dall’attacco del centrodestra del leghista Massimo Bitonci, dopo i dieci anni di giunte con Flavio Zanonato.

A Pescare la sfida è fra il candidato del Pd e quello di Sel

A Pescara un ballottaggio tutto interno al centrosinistra, tra il candidato del Pd e Sel, Marco Alessandrini, che col 43% dei voti sfida il sindaco uscente dello stesso partito, Luigi Albore Mascia, che con la sua lista civica ha raggranellato appena il 25 per cento dei consensi.

Queste le sfide più eclatanti, e politicamente più significative. Altre ce ne sarebbero ancora da raccontare in giro per l’Italia, dove in ogni comune si giocano partite territorialmente molto circoscritte. Tuttavia, vedremo se il test di domenica 8 giugno, che comunque interesserà circa 4 milioni di italiani, confermerà la tendenza dello scorso 25 maggio. Il centrosinistra parte quasi ovunque in netto vantaggio, ma facciamo nostro l’appello di tutti i candidati sindaci a non fidarsi e a non disertare le urne.

 

 

 

 

 

Condividi sui social

Articoli correlati