Riforma elettorale. Grillo, apertura al PD. Domani la richiesta ufficiale dell’incontro

 

ROMA – «Se Renzi ritiene che la legge M5S possa essere la base per una discussione comune, il cui esito dovrà comunque essere ratificato dagli iscritti al M5S, Renzi batta un colpo.

Il M5S risponderà. All’incontro eventuale con il Pd, che speriamo ci sia, parteciperanno i due capigruppo M5S di Camera e Senato, oltre a Danilo Toninelli, estensore tra altri della versione definitiva della legge e Luigi Di Maio come massima rappresentanza istituzionale in Parlamento nel suo ruolo di vicepresidente della Camera». Lo scrivono nel blog di Beppe Grillo, il leader del Movimento Cinque Stelle in un post firmato assieme a Gianroberto Casaleggio. I due affermano che da qualche mese «sono avvenute due cose che hanno cambiato lo scenario: il M5S ha una legge approvata dai suoi iscritti (e non discussa a porte chiuse in un ufficio del Pd in via del Nazareno) e Renzi è stato legittimato da un voto popolare e non a maggioranza dai soli voti della direzione del Pd. Quindi qualcosa, anzi molto, è cambiato. La legge M5S è di impronta proporzionale, non è stata scritta su misura per farci vincere come è stato per l’Italicum, scritto per farci perdere».   Nel frattempo domani sarà recapitata al premier Matteo Renzi una lettera, a firma dei due capigruppo del Movimento 5 Stelle di Senato e Camera, Maurizio Buccarella e Giuseppe Brescia, per formalizzare la richiesta di un incontro sulla riforma della legge elettorale.

La replica del PD

«Prendiamo atto con soddisfazione che Grillo e Salvini stanno tornando sui loro passi, cercando un confronto con il Pd». Così Lorenzo Guerini, vicesegretario Pd, in una nota commenta le aperture al confronto sulla riforma elettorale. «Questo è il segno evidente della centralità politica del nostro partito, forte del risultato elettorale e di una agenda radicale di riforme che gli italiani aspettano. Pronti a confrontarci con tutti, nel rispetto dei ruoli e delle posizioni diverse, sapendo bene che per noi la priorità restano le riforme istituzionali, Senato, titolo V e legge elettorale che garantisca governabilità, potere dei cittadini di scegliere da chi essere governati, certezza di chi vince e chi perde, secondo il percorso che abbiamo individuato. Visti i precedenti con i 5 stelle – conclude Guerini – suggeriamo comunque l’adozione dello streaming per eventuali incontri futuri». E difatti il dibattito, come fa sapere anche Di Maio, si farà via streaming.

 

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