Costituzione. Ai cittadini l’ultima parola

Si è costituito – il 10 dicembre – presso l’ANPI nazionale  un “Osservatorio” sulla materia delle riforme costituzionali, della  legge elettorale e della rappresentanza dei cittadini

ROMA – Sono argomenti vitali. Lo è la Costituzione della nostra Repubblica, la carta fondamentale che regola da 56 anni la convivenza tra i cittadini italiani dopo la vittoria sul fascismo. Con troppa leggerezza è stata oggetto di modifiche o di tentativi di stravolgimento falliti, per fortuna. E’ recente la modifica dell’articolo 81 della Costituzione, introducendo il vincolo del bilancio in pareggio per i conti pubblici. Una modifica subalterna al neoliberismo europeo, che inserisce in Costituzione una teoria economica fallimentare e che contraddice le richieste che l’Italia ed altri paesi avanzano in Europa per superare le politiche di austerità. Ancora peggio: la modifica dell’articolo 81 è stata approvata dal parlamento quasi di soppiatto, senza far capire all’opinione pubblica la portata conservatrice di una norma di questo tipo, arrivando a sottrarre ai cittadini il diritto di esprimersi con referendum su questa modifica costituzionale, perché è stata approvata con una maggioranza superiore ai 2/3 dei parlamentari. 

Una svolta politica di questa portata è passata in un silenzio assordante e senza renderne consapevoli gli elettori italiani, un precedente molto grave. 

Atteggiamenti come questi fanno crescere astensionismo e sfiducia politica che hanno raggiunto livelli impensabili in Italia, come dimostra il voto alle regionali, in particolare in Emilia Romagna, dove la partecipazione è crollata al 37 %, malgrado la forte tradizione politica.

La richiesta che organizzazioni, associazioni, personalità hanno rivolto all’Associazione nazionale partigiani d’Italia è stata di cooordinare una discussione fin qui troppo frammentata e di favorire così la convergenza di proposte e di iniziative su materie come queste. Sia per fare arrivare ai cittadini una qualificata informazione che per fare pesare queste proposte nella confusa e affannosa approvazione in corso in parlamento delle modifiche costituzionali e della nuova legge elettorale, tra loro strettamente legate.

Creare un ”Osservatorio” presso l’ANPI parte dalla convinzione che ritrovarsi in una sede in cui i valori ed i princìpi costituzionali sono al primo posto ha un valore anche simbolico, non solo per la tradizione dell’Associazione, ma anche perché i valori della Costituzione sono costitutivi della sua stessa esistenza. L’osservatorio preciserà le conseguenze politiche ed organizzative di questa scelta. Naturalmente ogni soggettività resta libera di assumere le sue iniziative, ma nell’osservatorio verranno ricercati i punti di convergenza, sia di analisi che di proposta, individuando le modalità per farle valere nell’opinione pubblica e nel parlamento che sta discutendo questi argomenti fondamentali per il futuro del nostro paese.

Tutti convengono che la riforma del Senato come quella della legge elettorale, stanno procedendo in modo discontinuo, con improvvise accelerazioni, mentre gran parte dei cittadini è coinvolta dalle conseguenze della grave crisi economica, politica e morale del nostro paese e quindi poco si conosce di quanto sta avvenendo in parlamento. Da ciò la necessità di fornire informazioni precise e di arrivare a posizioni comuni per incidere. Convinzione comune dei costituenti l’osservatorio è che siano in gioco problemi di portata rilevantissima, che riguardano gli stessi spazi di democrazia di cui devono godere i cittadini e le modalità e possibilità di esercizio della sovranità popolare. 

Va garantito il diritto dei cittadini di potersi esprimere con referendum al termine del percorso legislativo di modifica della Costituzione e per questo è molto importante che l’eventuale approvazione delle modifiche non raggiunga il quorum dei 2/3 dei parlamentari, tuttavia sarebbe un errore rinviare tutto a questo appuntamento perchè è necessario che le modifiche della Costituzione vengano conosciute e discusse con la necessaria ampiezza non solo dai protagonisti istituzionali ma dai cittadini, con l’obiettivo di impedire stravolgimenti dei principi costituzionali. Ad esempio, principi  fondamentali sono l’elettività dei componenti delle Camere, che poco o nulla ha a che fare con la differenza dei compiti tra i rami del parlamento, e il diritto degli elettori di scegliere i propri rappresentanti, uscendo da una fase fin troppo lunga di parlamentari nominati, che fin troppi guasti ha fatto nel rapporto tra rappresentanti e rappresentati. Per questo modifiche costituzionali e legge elettorale debbono essere valutate insieme con l’obiettivo di costruire un sistema istituzionale democratico e partecipativo, che confermi la conquista fondamentale dei diritti previsti dalla Costituzione del nostro paese.

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