Berlusconi. A volte ritornano. Come nel ’94, discesa in campo

ROMA – Siamo ripiombati improvvisamente in quel 26 gennaio 1994, quando il cavaliere Silvio Berlusconi annunciò la sua «discesa in campo». E’ questo infatti l’effetto  dell’assoluzione in Cassazione  arrivata intorno alla mezzanotte di ieri.

Ma è la mattina che in una continua frenesia di interventi e dichiarazioni arriva lo stesso Silvio Berlusconi a dare il peso politico a quellìassoluzione ormai archiviata: “Ora,  sono di nuovo in campo per costruire, con Forza Italia e con il centrodestra, un’Italia migliore, piu’ giusta e piu’ libera”, annuncia Berlusconi.

“Ringrazio gli avvocati che mi hanno assistito, le persone care, i miei amici e collaboratori”, dice allora Berlusconi che estende il suo ringraziamento ai “leader politici di tutto il mondo, e i milioni di italiani di tutte le fedi politiche, che mi hanno testimoniato stima e rispetto e che non hanno creduto al fango che e’ stato gettato addosso alla mia persona ma anche alle istituzioni della Repubblica”.

Ma Berlusconi guarda anche alle toghe per dire un grazie ai magistrati “che hanno fatto il loro dovere senza farsi condizionare dalle pressioni mediatiche e dagli interessi di parte”. Quello che in altri Paesi sarebbe scontato – sottolinea ancora – in Italia e’ una prova di coraggio e di indipendenza che merita rispetto e ammirazione”.

E chi lo avrebbe detto. Al di là dei brinbdisi e delle rosee aspettative Berlusconi vuole ricompattare attorno a sè quel partito diventato luogo di recenti lotte intestine. “Dobbiamo essere uniti – tuona Berlusconi – . Cosi’ faremo valere il nostro popolo che e’ sempre la maggioranza nel Paese”.  Subito Renato Brunetta ha lanciato le sue frecce: “Chi ripaghera’ adesso decine, decine e decine di persone che sono state violentate. Chi ripaghera’ l’uomo Berlusconi? Chi ripaghera’ il presidente Berlusconi? Chi ripaghera’ l’Italia di questi incalcolabili danni prodotti alla sua storia e alla sua immagine?” 

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