Di glifosato si muore. Lo sa l’Europa? Buenos Aires documenta gli effetti

BUENOS AIRES (corrispondente) – In questi giorni, nella Comunità Europea, si sta discutendo se rinnovare o meno il permesso in scadenza a giugno, per l’uso dei velenosissimi erbicidi prodotti per l’agricoltura tipo glifosato.

In Europa, ancora si dubita della loro possibile tossicità. Nonostante le migliaia di pagine che ne documentano i suoi effetti devastanti, gli Stati membri dell’Unione Europea, ancora non prendono una decisione. A rallentare l’approvazione che sembrava quasi raggiunta, una recente inchiesta in Germania, ha  trovato in 14 diversi tipi di birra, sostanze tossiche superiori del 300% riconducibili a diserbanti; mentre In Francia, tracce di glifosato, sono state trovate negli assorbenti femminili.

Eppure, un famoso fotografo/reporter argentino Pablo Piovano, proprio ieri, ha inaugurato a Buenos Aires, una mostra intitolata “El Costo Humano” con le testimonianze dirette ed agghiaccianti della popolazione contadina che vive a stretto contatto con queste sostanze velenose. Il grande lavoro di documentazione che ci propone Pablo, è stato supportato da medici che da anni seguono la popolazione rurale monitorando le varie infermità, senza aver ancora ottenuto l’appoggio del Ministero della Sanità.

In Sudamerica (Argentina, Brasile e Paraguay) questi prodotti vengono regolarmente usati senza alcun controllo. L’uso di sementi OGM, tipo la soia, assieme ai diserbanti, rende la produzione superiore del 30% e bastano solo 4 persone per seguire un campo da 1000 ettari! In Argentina, si consumano 240 milioni di chili di glifossato che corrisponde a circa 6 chili l’anno per abitante, una delle più alte del pianeta. Vengono usati 300 milioni di litri/anno di agrochimici sopra il 60% della superficie coltivabile. Negli ultimi 25 anni, l’aumento di sostanze chimiche in agricoltura è aumentato del 983 % e la superficie del 50%.

Toccante la testimonianza dell’ ex pilota Fabian Tomasi, che per anni è rimasto a contatto con le sostanze tossiche irrorando i campi con il suo aereo. Ora vive prostrato da una forma grave di poli neuropatia tossica e si adopera per comunicare a noi tutti i rischi di questi prodotti chimici usati in agricoltura.

La Monsanto vende il prodotto come innocuo e biodegradabile. Nel marzo 2015, l’OMS lo ha riconosciuto come cancerogeno, mentre a fine novembre ll’EFSA (Autorità Europea per la sicurezza alimentare) aveva dato “improbabile” il legame tra glifosato e tumori. Gli esperti della Commissione Europea, dovranno tornare a riunirsi al massimo per il 18/19 maggio di quest’anno, ma già dalla prossima settimana sono attesi suggerimenti. Il lavoro di Pablo Piovano è in mostra presso il Palais de Glace di Buenos Aires dal 10 marzo al 10 aprile 2016. 

Foto galleria di Aldo Feroce

Condividi sui social

Articoli correlati