Pd. I danni delle beghe di partito

ROMA – Come volevasi dimostrare , parole che vengono poste  al termine di una dimostrazione matematica e che si usavano quando facevamo il liceo, tanti anni fa, ma che mantengono intatto il loro valore.

Cvd, era la sigla. E Cvd vale per l’assemblea nazionale del Pd. Non ci voleva molto a capire che trasformare una legittima discussione  e  un confronto anche acceso in una specie di redde rationem, con toni esasperati, esagitati, con tanto di  immagini di una tessera del partito restituita a Bersani, sarebbe diventata la notizia del giorno. “Beghe di partito” aveva detto il segretario del Pd che era intervenuto per riportare il tema dei diritti delle coppie gay alla sua giusta dimensione. Magari con una più oculata gestione della assemblea da parte della presidenza,  più aperta anche a votazioni di ordini del giorno, si sarebbero evitate drammatizzazioni. Ma questo non cambia la sostanza del problema, una specie di vera e propria maledizione che si abbatte, da sempre, sulle forze della sinistra nei momenti più importanti della loro storia. E’ accaduto così che, senza voler sminuire il valore dei problemi legati  ai diritti civili, alle coppie gay, un avvenimento politico di grande rilievo, di fatto una vera e propria apertura di campagna elettorale, sia finito nel nulla, poche righe quando va bene sui media, con titoloni su caos nel Pd, baruffe.

Ignorate dai media le proposte  del Pd per  un programma di alternativa
Repubblica per esempio ignora la relazione di Bersani, approvata con un voto contrario e cinque astenuti, su alcune centinaia di votanti, una maggioranza bulgara che segna le tappe   per costruire il programma e le alleanze sociali dei progressisti , in modo che i cittadini possano scegliere tra alternative. L’assemblea ha approvato, forse va chiarito anche ad alcuni “rottamatori”, una agenda con la quale Bersani si candida si candida a governare l’Italia del dopo Monti. Un governo politico, come sottolinea lo stesso ministro Barca di cui ha bisogno il nostro paese per guardare al futuro. In autunno dopo  una serie di iniziative , confronti,rapporti bilaterali, con  la “ società civile “, intellettuali, movimenti, associazioni e con tutte le altre forze  politiche che si dichiarano disponibili a far vita alla alleanza dei progressisti, una “alleanza di governo” verrà scritta la “carta di intenti”. E con questa in mano, con l’impegno di tutti i partecipanti, nel caso in cui vi siano diversità di opinioni  su questo o quel problema, vedi vita travagliata del governo Prodi, Bersani chiede  cessione di sovranità, tradotto, varrà il parere della maggioranza. Il segretario del Pd ha indicato anche i cardini del progetto Come è nel suo stile più volte ha detto “parleremo “ indicando le cose da fare per “ la riscossa civica,economica e sociale del Paese”.  

 Bersani: Lavoro e eguaglianza il cuore del progetto

Il “cuore del progetto-ha detto- è il lavoro”: una  scelta di fondo che qualifica  il programma di alternativa. Lavoro insieme ad equità, redistribuzione del reddito, nuovi equilibri del carico fiscale, primato delle politiche dell’istruzione e della ricerca, lussi vergognosi delle rendite finanziare, conflitto di interessi, beni comuni ( energia e acqua), sviluppo sostenibile, diritti di cittadinanza, libertà dell’informazione, la centralità dell’economia reale: in un quadro europeo che deve cambiare , un cambio di passo, di strategia,cercando le alleanze giuste, alla luce in particolare della nuova situazione che si è aperta con la vittoria di Hollande in Francia. Lavoro e eguaglianza. Una strada da percorre, una sfida storica che lancia il Pd. Proprio i contenti del progetto escludono dopo le elezioni del 2013 governi di large intese. Niente, o quasi, di tutto questo compare nei media. Però c’è ancora Renzi il quale ha un solo obiettivo, quello di battere Bersani e giù interviste, dichiarazioni. Le primarie cui grazie a  modifiche transitoria dello statuto del Pd che prevede la candidatura del solo segretario, potrà partecipare anche Renzi si svolgeranno come primarie di coalizione, quindi  chi si candida lo farà sulla base della “Carta di intenti”

Renzi. Con le primarie voglio sconfiggere il segretario

 Parrebbe ovvio che trattandosi di primarie di coalizione che la data di effettuazione e le modalità vengano decise da chi fa parte della coalizione stessa. Bersani ha annunciato che si svolgeranno entro dicembre. E giù interviste, dichiarazioni, il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto per i “primaristi”, angosciate domande dei retroscenisti. Infine, sempre nel solco del Cvd, come volevasi dimostrare, un  problema molto serio, quello dei diritti degli omosessuali, viene trasformato in gretta propaganda elettorale in a ticipo.. Aveva detto Bersani: “ Una coppia omosessuale ha diritto ad una dignità sociale e ad u presidio giuridico e che l’omofobia è una vergogna che va contrastata con la forza della legge”.

Volgarità di Grillo contro Rosy Bindi

 Ecco che arriva Di Pietro invitando i deputati della sinistra del Pd a votare la sua proposte di legge. Non poteva mancare Beppe Grillo. Si rimangia precedenti affermazioni di pura marca omofoba, contro i diritti delle coppie gay e ne diventa sostenitore del matrimonio. In volgarità contro Rosy Bindi supera perfino Berlusconi. Dice il comico: “ La Bindi con problemi di convivenza con il v ero amore non ne ha mai probabilmente mai avuti. Ha negato persino la presentazione di un doc umento sull’unione civile fra gay..Vade retro Satana. Niente sesso,siamo pidimenoellini., Cvd, come volevasi dimostrare.

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