Monti: non mi candido ma un pensierino sul Monti bis lo faccio. Sono già senatore a vita

ROMA – Non vorremmo essere maleducati ma ,forse, Monti con le parole è andato al di là del pensiero.

A scoppio  ritardato viene rilanciato dai giornali quanto ha dichiarato a New YorK intervistato da una tv americana al  Council  foreing  relations. Riassumiamo: gli viene chiesto se lui   pensa a un Monti Bis.  Fino ad oggi si è  barcamenato. Ha detto e non detto, mai dire sì, mai dire no. Lasciare tutto  nel vago, un alone di mistero fa sempre bene. In gergo pubblicitario di direbbe che è un effetto subliminale, quello di lasciar intendere, senza darlo ad intendere. Questa volta , forse preso dal clima della grande kermesse dell’Onu, dell’attenzione che gli hanno riservato leader di diversi paesi del mondo, da Obama in giù, un pensierino lo ha fatto. Allora  un passetto in avanti, affermando che “ è pronto a dare una mano”. Siccome le televisioni Usa non sono abituate al dico e non dico, chi lo intervistava ha insistito e lui ha passato, si fa per dire, il Rubicone.Lo ha  fatto per tapp

 Non precludo nulla, prenderò la proposta in  considerazione

Che vuol dire “ non precludo nulla” gli è stato chiesto con insistenza e lui alla fine ha ceduto: ”Se ci dovessero essere circostanze speciali, che io mi auguro non ci siano, e mi verrà chiesto, prenderò la proposta in considerazione”  Proposta  relativa al  a  un possibile proseguimento della sua premiership. Poi si deve essere accorto che, era andato troppo in là ed ha precisato: “Non prevedo che una seconda occasione sarà necessaria”. Tutto bene, una intervista in piena regola? Il problema è che Monti ha affermato che non si ricandiderà perché “ non ce n’è bisogno, sono stato nominato senatore a vita”. Sarebbe come dire che le elezioni sono inutili. Il che non è un bel dire, in particolare per il pulpito da cui proviene .  Insomma tradotta in termini  comprensibili, senza giri di parole significa che Monti stà a guardare che  il cadavere scorra sul fiume. Ci sono forze, con nome e cognome, non solo  solo il leder dell’Udc, Pierferdinando Casini, taluni si contano anche nel Pd, poi nel mondo della finanza e dell’impresa, in quello editoriale, sono in diversi a pensare al Monti bis, alla ripetizione di una grande coalizione che imbavagli il Pd, lo renda innocuo in una ripetizione di una esperienza, l’accordo con Pdl e Udc  sul governo tecnico.
 Il Pd al governo  no, meglio una coalizione  che rimette in gioco il Pdl

 Tutti liberal, tutti  riformatori ante litteram, innovatori ,ma che una colazione di centrosinistra , di cui  ilPd sia la forza maggioritaria, non va bene.  E Berlusconi in una nuova grande coalizione,potrebbe mascherare il disastro del Pdl, ritrovare un ruolo. Tutto si fa, insomma, perché dal voto non esca una maggioranza. La legge elettorale dovrebbe servire ad evitare il formarsi di una maggioranza. Per tutto questo l’affermazione di Monti, non mi candido,  è grave.

Bersani:quando ci sono  le elezioni ci si candida, ci si misura
 Quando ci sono le elezioni, dice Bersani, ci si candida, ci si misura. “Se mi si viene a dire che l’Italia è un paese non abbastanza maturo perché la politica possa caricarsi delle sue responsabilità, io non ci sto. In tutto il mondo si fanno le elezioni per decidere quale forza politica si prende la responsabilità di governare”. 
”Non possiamo passare da un’emergenza all’altra – aggiunge il leader del Pd – se qualcuno pensa di prenotare le elezioni rendendole praticamente inutili, pensando che io debba fare una maggioranza con Berlusconi, io mi riposo”. Bersani ha più volte messo in chiaro che l’esperimento Monti si deve chiudere nel 2013 “, La balcanizzazione del quadro politico dopo le elezioni non porta alle larghe intese, ma alla palude. “Serve un governo politico, senza lasciare l’Italia nell’eccezionalità.

Condividi sui social

Articoli correlati