Crocetta e Bersani. Vittoria storica. Ora il cambiamento

ROMA – Di Rosario Crocetta hanno messo a soqquadro anche la vita privata.

Come si poteva votare un omosessuale dichiarato? Altri hanno perfino messo in dubbio  il suo impegno nella sua vita politica e istituzionale, da esponente del Pci prima, a sindaco di Gela  a  europarlamentare, presidente della Commissione antimafia europea. Lo si è accusato di inciucio, di accordi sottobanco con Micciché, già pupillo di Berlusconi , ora sua acerrimo avversario, candidato nella lista patrocinata dal presidente dimissionario della regione, Lombardo,  “ impegnato” con la giustizia. E’ stata coniata per l’occasione la parola “ Crocché”, Crocetta-Micciché.  Con il Pd, l’Udc, il Psi, con la lista che porta il suo nome ha condotto   una battaglia difficile, impossibile , secondo uccellacci del malaugurio che albergano nel  anche nel centrosinistra e che sono lì con il fucile puntato contro Bersani.  Ha vinto , malgrado il suo schieramento fosse, se così si può dire, un centrosinistra azzoppato. Mancava in particolare Sinistra e libertà, che si è messa di traverso per seguire Claudio Fava, accompagnato dall’Odv e dai Verdi e d che si è perfino dimenticato di cambiare residenza in tempo ed  stato sostituito dalla segretaria della Fiom di Palermo, Giovanna Marano. Una scelta, quella di chiamarsi fuori, che è stata punita dall’elettorato ed ora sia Sel sia Italia dei valori restano fuori dalla Assemblea regionale.  

La disfatta del Pdl e delle destre

Non solo. Il voto ha dimostrato che ci può essere una alleanza fra centrosinistra e moderati che vince. Ha giovato al Pd e all’Udc.  Ha portato alla disfatta la lista del Pdl .Lo steso Bersani ha ribadito che il centrosinistra,i progressisti, così come nella carta di intenti della coalizione delle primarie, devono ricercare rapporti con le forze moderate europeiste e costituzionaliste.“ E’ la storia che cambia con – ha detto Crocetta quando ormai la sua vittoria  era ormai un fatto accertato- in altri tempi , uno come me non sarebbe mai stato eletto. Sono riuscito in un miracolo mettendo assieme movimenti antipolitico e partiti. E’ la prima volta che è stato eletto un candidato che ha scelto come valore fondante la lotta alla mafia”.Gli è stato chiesto da un cronista se questo risultato avrebbe avuto una influenza sulle primarie del Pd.  La domanda aveva un secondo fine, si voleva sapere come avrebbe votato. E lui senza giri di parole ha risposto che ne conosceva solo uno di candidati, Bersani e che lo avrebbe votato. Già Bersani, c’era chi era già pronto a metterlo sulla graticola, da sinistra e da destra. “ Per noi- dice il segretario del Pd- si tratta di risultati storici,  rispetto ad una vicenda che dal dopoguerra ad oggi non ci ha mai visto realmente competitivi e che ora pare dimostrare che si può essere anche vincenti”.  

L’astensione e il successo dei grillini

 Se nel risultato del voto siciliano ci sono molte luci ed indicazioni per le forze del centrosinistra ci sono anche delle ombre, nuvole nere. In primo  luogo l’astensione. Un cittadino, anzi meno, su due non si è recato alle urne. Se ‘è vero che anche in precedenti elezioni, quando si è votato in un solo turno l’asticella si era fermata attorno al 55%, questa volta, insieme all’astensione c’è il risultato dei grillini di 5 Stelle che diventano il primo partito. Anche se vi è da dire che Pd e Lista Crocetta insieme superano largamente il risultato della lista del comico genovese. Occorrerà un ‘’esame, una riflessione attenta sui danni che la “ cultura “ del berlusconismo,, la malpolitiica di una classe dirigente legata al malaffare,intrecciata con  Non possiamo dimenticare che uno dei cavalli di battaglia della “calata” di Grillo in Sicilia,oltre alla nuotata, si è richiamato più volte al fatto che la Sicilia “ non ha bisogno dell’Italia”. Ha cercatyo di resuscitare lo spirito “ autonomistico”, la secessione per parlar chiaro, che ha fatto parte della storia dell’Isola.  E da ricordare anche che Grillo in una analisi, affrettata per non dire di peggio, del fenomeno mafioso ha detto che ormai in Sicilia non c’è più. Un po’ azzardato: Non a caso Crocetta ha posto come impegno fondamentale la lotta alla mafia.

La maggioranza va cercata sui provvedimenti. Altrimenti si torna al voto
E insieme, da subito, nei famosi cento giorni, occorre  dare segnali chiari, interpretando  l’esigenza di  cambiamento che viene dall’elettorato siciliano. Inutile soffermarsi sulla disfatta del Pdl e dei suoi alleati. Solo Alfano può dire che Musumeci ha ottenuto, “ nella situazione data “ un risultato importante” Quasi avesse vinto..Ma non ce la sentiamo di sparare sulla croce rossa. Crocetta ha detto che si metterà subito al lavoro per formare la Giunta. Stando ai calcoli complicato che gli “ esperti” hanno elaborato  Crocetta avrebbe una maggioranza relativa di 42 deputati, sui 90  membri  che compongono la Assemblea regionale siciliana. Crocetta è stato chiaro “ Io sono veramente rivoluzionario, non Grillo che blatera. Non farò inciuci all’Assemblea.  Cercherò la maggioranza sui provvedimenti e se non ci riuscirò chiederò il sostegno dei cittadini. Tornerò al voto e vincerò con una valanga di voti.”


”

Condividi sui social

Articoli correlati