Cgil, un soggetto che guarda fuori dalle proprie mura

ROMA – “L’idea del Piano del lavoro è ricostruire una prospettiva, per rimettere in moto questo Paese. Mettiamo a disposizione la nostra conoscenza, il nostro sapere”.

Con queste parole Susanna Camusso ha ben riassunto il significato della iniziativa della Cgil che, quasi in un deserto, ha levato una voce forte, autorevole, unitaria presentando un progetto, una proposta, un’idea sul grande tema degli anni duemila, in Italia, in Europa, nel mondo: il Lavoro, appunto, con la L maiuscola. Malgrado la campagna elettorale, le vicende del Monte dei Paschi di Siena, il chiacchiericcio radio televisivo, l’iniziativa della Cgil ha fatto breccia nel mondo dei media. Ha suscitato dibattito, ci  sono le prime osservazioni, i primi commenti. Certo da destra , con il linguaggio che ormai contraddistingue questa stampa, si continua a dipingere una Cgil che vuole tassare tutti e tutto, corporativa, che tutela chi lavora e abbandona chi il lavoro non lo ha. Ma  le proposte del Piano destinato a diventare materia di un grande dibattito in tutto il Paese sono lì a dimostrare il contrario. Di questo si deve fare una ragione anche il professor Mont. Con il suo governo dei tecnici non è riuscito neppure a scrivere la prima pagina di un progetto per  l’Italia. La  stampa ha preso atto del significato del “Piano del Lavoro” messo a punto dal sindacato di Corso d’Italia.

Corriere della Sera e Europa , gara a chi dice più sciocchezze

Come sempre accade anche nelle migliori famiglie ci sono alcune pecore nere. Ne segnaliamo due. La prima è ovviamente la nota Maria Teresa Meli ormai capace di usare solo un linguaggio volgare, politicamente, quando parla di qualcosa di sinistra, della Cgil  Intervista Fabrizio Barca poer il Corriere della sera. Al ministro  ricorda che “ è stato un venerdì in cui tutti i futuri governanti, da Nichi Vendola a Pier Luigi Bersani sono andati a perpetuare il rito del bacio della pantofola alla Cgil”. Una giornalista., si fa per dire, che qualifica così  i leader dei partiti  e che descrive la Cgil come una signora in pantofole  che le offre al bacio così come fa il Papa quando gli viene baciato l’anello, si qualifica da sola. Senza dubbio non ha letto neppure una pagina del Piano del Lavoro.  E che dire di un giornalino che si chiama Europa, fa capo allo stesso Pd, così si dice, che titola a tutta pagina: “ Bersani sta alla larga dalla Cgil”. E spiega che il segretario dei Democratici non condivide “ l’agenda Cgil”. Lo scriba non si è neppure accorto che non si tratta di una “agenda2, ma di un progetto di società che si npoine al confronto con le forze politiche, le istituzioni, che entrerà nella vita quotidiana di una organizzazione che conto quasi sei milioni di iscritti, passerà dalle struttura sindacali, dalle Camere del lavoro. Diventerà elemento di mobilitazione, di iniziativa, per cambiare il Paese, per uscire dalla crisi nel nome del Lavoro, dell’uguaglianza, dei diritti. Non ci sono parole per le sciocchezze come quelle apparse sul giornaletto Europa. Le sciocchezze si qualificano da sole.

Camusso. Contro il fascismo non si deve mai abbassare la guardia

 La realtà è che la Cgil ha colto nel segno, si è posta, così come è nella sua storia, a partire da quel Piano del Lavoro proposto da Giuseppe Di Vittorio alla fine del 1949, come un soggetto indispensabile in particolare nelle fasi più difficili della vita del nostro Paese. Un soggetto che guarda fuori dalle proprie mura, alla società ai fenomeni che la percorrono. Non è un caso che Susanna Camusso  nell’intervento che ha chiuso le due giornate di lavori con una platea sempre attenta, partecipante, ha dato  un pugno nello stomaco ai tanti, troppi  distratti dalla campagna elettorale, dai palcoscenici dei talk show,. Ha ricordato che una ragazza  a Napoli ha rischiato una aggressione da parte di un gruppo che fa capo a Casa Pound. Volevano violentarla perchè ebrea. Si è chiesta Camusso se non sia il caso che si applichi la Costituzione e si metta al bando un movimento fascista. Non si deve mai abbassare la guardia contro il fascismo. Un segnale di uno sguardo che si  muove a 360 grado verso la società. E i quaranta interventi, la gran parte, dirigenti sindacali nei luoghi di lavoro, hanno descritto questa società italiana. Hanno tracciato un quadra che parla di sofferenze, disagio,povertà, di lavoro che non c’è, migranti e precari hanno raccontato le loro storie,le donne hanno “conquistato”, a partire da Susanna Camusso, un ruolo determinante nella Cgil e lo si è avvertito proprio nella discussione. Non un lamentio ma una denuncia puntuale di quanto sia stata grande la devastazione prodotta di governi del cavaliere, dal berlusconismo, da  chi ha praticato e intende continuare a praticare politiche neo liberiste che hanno fatto fallimento in tutta  Europa.  Il governo-dice- non  ha voluto cosa stava succedendo in questo paese, per lui ci sono solo i numeri della finanza, non le persone in carne e ossa”.

Il Piano del Lavoro per aprire a un nuovo modello di sviluppo

 Il Piano del Lavoro ,se si può dire così, è un progetto di contrasto, punta ad orientare la politica, il governo che verrà ad aprire un percorso  verso un nuovo modello di sviluppo. Un vecchio slogan al quale sono quasi sempre mancate le proposte concrete per cambiare rotta in Italia e in Europa. Da qui la necessità di mettere in campo interventi pubblici per far ripartire l’economia, valorizzando la risorsa lavoro. Già editorialisti e commentatori parlano di “statalismo”.Ma senza intervento pubblico mirato, vedi politiche di Obama, non c’è via di uscita dalla crisi.  Lavoro “vivo! Come la definito il ministro Fabrizio Barca quando  ne ha parlato come “ fonte di  “innovazione “ per la produzione di beni e servizi, per la collettività e le persone” indicando , i beni paesaggistici, archeologici e culturali, immenso patrimonio di cui dispone il nostro Paese, la messa in sicurezza del territorio, degli edifici scolastic, il rilancio e il rinnovamento del welfare con. Dice. il ruolo decisivo della Cassa depositi e prestiti. Il Piano ripropone un grande tema del passato la programmazione, aggiornata all’oggi. Bonanni, il segretario generale della Cisl invece parla di  “piano sovietico”. Dimentica che la programmazione portta fra gli altri i nomi di La Malfa e Giolitti.. Ma che pro ricordarlo , a  lui che va a braccetto con Marchionne.

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