La governabilità e il malato immaginario

ROMA – Berlusconi si è chiamato fuori da solo. Non è possibile  possa partecipare  al  governo del Paese. Anche se i dirigenti del Pd dovessero improvvisamente impazzire  non potrrebbero affidare al cavaliere un qualsiasi incarico, tanto meno quello di presidente del Senato, la seconda carica dello Stato, dal momento che il suo stato di salute non gli consente una continuità di impegno. 

L’uveite lo costringe a stare al buio, la luce gli fa male. La “ robusta terapia” praticata  al San Raffaele, l’ospedale di famiglia, gli provoca  “ un’alterazione  dell’equilibrio emodinamico, che si caratterizza nella presenza di picchi ipertensivi”. Parola del suo medico  personale, il prof. Alberto Zangrillo che è anche primario del reparto di anestesia dello stesso ospedale i cui sanitari hanno deciso che dovrà rimanere ricoverato perloemo fino a lunedì  dotato di sala riunioni con tavolo, sedie, telefono, cucina, stanza per infermiera privata, doccia idromassaggio, manca soloml’asta per la lap dance.  I medici che avevano effettuato la visita fiscale richiesta dal Tribunale la pensano diversamente. Ci domandiamo: se al paziente dà noia la luce a che gli serve l’appartamento da duecento metri quadri. Prendiamola  a ridere, ma la cosa è di una gravità eccezionale anche perché dal suo letto di dolore, si fa per dire, Berlusconi ha chiamato a raccolta militanti e simpatizzanti perché manifestino davanti al Palazzo di Giustizia milanese dove  si tiene una nuova udienza del processo Ruby, ma poi ci ha ripensato.

Berlusconi e il Pdl non hanno titolo per governare il Paese

Insomma per dirla tutta, Berlusconi e il suo partito, con personaggi come Cicchitto, P2, che parlano di medici nazisti e di giudici stalinisti, non ha alcun titolo per partecipare al governo della Repubblica italiana. Tanto meno in alleanza con il Pd, come dicono e ripetono in continuazione Bersani e tutto il gruppo dirigente del partito. Si diradano le nebbie e forse scomparirà dalle cronache fantasiose la parola “inciucio”, da anni, dieci, venti, sempre adombrata da cronisti, editorialisti, politologi. Il Pd, alla luce del sole, ha posto il problema di dar vita, con presidente Pier Luigi Bersani, ad un governo di centrosinistra che porti il Paese fuori dalle secche in cui rischia di incagliarsi,  sulla base degli otto punti approvati all’unanimità dalla Direzione dei democratici. E su questa propost di governo chiede la fiducia. Non sono suffcienti al Senato i voti degli eletti di “Scelta Civica”, nel caso in cui vi fosse una decisione in questo senso da parte di Mario Monti. Bersani si è rivolto al Pd e fino ad oggi ha ottenuto risposte negative quando va bene, insulti di Grillo, minacce di Casaleggio di abbandonare il movimento se vi saranno accordo con i partiti.

    
I Democratici si muoveranno alla luce del sole

 I Democratici, come hanno annunciato, si muoveranno alla luce del sole  fin dai primi adempimenti che riguardano le presidenze di Senato e Camera e quelle delle Commissioni dei due rami del Parlamento. Sarà una nuova Direzione a dare mandato  ad alcuni parlamentari dei Democratici per confrontarsi con gli altri gruppi. Alla luce del sole, lo ha detto, anche il capogruppo di 5 Stelle al senato, Crimi. Quel pericolo di “inciucio” di cui maliziosamente, anche troppo, ha parlato Matteo Renzi, timoroso di un tentativo  di scambio da parte di Bersani, ti  offro una presidenza, mi dai la fiducia, non c’è. Allora che può accadere in questi giorni di fuoco, a partire da domani quando gli eletti si presenteranno nei “luoghi di lavoro” ?. Stando alle cronache politiche se ne sentono di tutti i colori. Direttori di giornali, politologi si sbizzarriscono alla ricerca di possibili soluzioni per dare un governo al Paese. Fino a proporre che sia lo stesso Napolitano dismessi i panni di Presidente della Repubblica vesta quelli di presidente del Consiglio incaricato per traghettare il paese fuori dagli scogli, legge elettorale, impegni europei e poi tornare alle urne. Oppure che Napolitano resti anche dopo la scadenza del suo mandato a tentare di trovare la soluzione. Il Capo dello Stato ha ripetuto, e lo fa fino alla noia,attraverso il suo portavoce Pasquale Cascella, che non intende restare un minuto di più  nel ruolo attuale.

 Napolitano potrebbe assegnare a Bersani un incarico di “scopo”

Il 19 Marzo qualche giorno dopo che le Camere avranno adempiuto alla elezione degli organismi previsti dai regolamenti Napolitano inizierà le consultazioni. Una settimana di tempo  e se non passa Bersani, con Monti ancora in carica per l’ordinaria amministrazione,  c’è ancora tempo dal 26-27 marzo fino al 15 aprile quando a Camere riunite  viene eletto il Capo dello Stato che decade da ogni funzione per rimanendo titolare del ruolo fino al 15 maggio. Stando alla prassi il Capo dello Stato dovrebbe assegnare un incarico “ di scopo”, si dice, non esplorativo , per dar vita ad un governo con lo “ scopo”,appunto, di affrontare i problemi più urgenti, legge elettorale in testa. Incarico che dovrebbe essere affidato a Bersani esponente del partito che ha ottenuto la maggioranza numerica sia alla Camera che al senato, il primo partito che non ha perla maggioranza a assoluta al Senato.Allo stato le risposte di Grillo e Casaleggio su un possibile voto di fiducia sono negative, malgrado gli appelli, fra ultimo quello rivolto da un gruppo di personalità del mondo della cultura lanciato da repubblica e che in due giorni ha raccolto già più di trenta mila firme. Se non ci sarà il voto di fiducia non potranno nascere altri governi tipo, quelli cosidetti “ del Presidente”, “ istituzionali” o via dicendo. Avrebbero bisogno, comunque del voto congiunto, anche se separato, di Pd e Pdl. Impossibile, sarebbe un governo a dir poco tragico nella forma e nei contenuti. Scalfari indica l’unica possibile soluzione, quella che , scrive,.” Il Pdl esploda in mille pezzi e una parte di essi confluisca con “Scelta civica” che diventerebbe in tal modo per raggiungere la maggioranza asl Senato insieme al Pd”. A questo siamo, tutto il resto sono chiacchiere da cortile.

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