La “scossa” da Piazza San Giovanni

ROMA – La “ scossa” c’è stata. E’ venuta da decine di migliaia di lavoratori giunti a Roma da ogni parte d’Italia.  Non un  terremoto come quello che ha colpito molte regioni . Ma il messaggio che Cgil , Cisl, Uil hanno rivolto al governo, alle forze politiche , al Paese  è forte, inequivocabile. Non un corto circuito, ancora non una rottura, ma il tempo sta per scadere.

Se “ il lavoro è democrazia” come scritto in tanti striscioni,scandito dalle voci di giovani e anziani , se il lavoro è la questione centrale, come affermano il premier Letta, i ministri , gli esponenti dei partiti, in Italia e in Europa, allora  la politica degli annunci non  serve, è dannosa perché alle aspettative non seguono i fatti. Occorre passare dalla “ centralità del lavoro” alla emergenza  lavoro, non può essere che l’Imu diventi il simbolo dell’Italia dove le disuguaglianze sono cresciute a dismisura. La restituzione del fisco ai lavoratori è  la possibile carta vincente per ravvivare vi consumi, dare nuovo impulso alle imprese, alla produzione. Il lavoro non si crea con le regole,  con la flessibilità che torna ad essere argomento di discussione nel governo. La riforma Fornero, l’assalto all’articolo 18 non ha creato alcun posto di lavoro.

Insieme le bandiere di Cgil, Cisl, Uil

Due grandi cortei   raccontano questo paese,  con la durezza degli slogan , l’ironia, la fantasia degli operai , i colori della lotta unitaria, le bandiere di Cgil, Cisl, Uil   tornano insieme , dopo dieci anni, a Piazza San  Giovanni. Non è un caso che l’ultima manifestazione unitaria, anno 2003, sia stata contro la politica del governo Berlusconi.  Il racconto è drammatico. Solo i cassa integrati a zero ore sono 520 mila,460 milioni di ore di lavoro perse in cinque mesi. Anche questo anni sarà superayo il miliardo di  ore di cassa integrazione. I licenziamenti nel 2012  hanno superato il milione, con un aumento rispetto al 2011 pari al 13,9%. Chiudono aziende, negozi, cantieri edili deserti, una perdita di reddito di circa 1,7 miliardi. I redditi delle famiglie colpiti, i numeri dicono che ogni lavoratore ha perduto 3.330 euro al netto delle tasse. Il corteo ci racconta delle grandi aziende che vivono ormai di cassa integrazione, Fiat in primo luogo, di produzioni che se ne vanno all’estero, la vicenda dell’Indesit, quella dell’Ilva, le  fabbriche dell’acciaio, quelle di Terni, per ricordare solo alcuni nomi del “ fabbricidio”. Il Mezzogiorno che diventa un deserto. Guardateli bene questi lavoratori perché sono loro che difendono la democrazia, trasformano in lotta, mobilitazione, le forti tensioni sociali che percorrono il Paese.

Il ruolo dei corpi intermedi, delle forze sociali organizzate

 Non è Grillo che ha evitato esplosioni  di rabbia, disperazione. Sono i corpi intermedi, i grandi sindacati, le forze sociali organizzate che , insieme, guardano agli interessi dei loro rappresentati e a quelli del Paese. Gli striscioni che denunciano il femminicidio ne sono un esempio., “ lavoro sì,violenza contro le donne no”. C’è una lezione che viene dalla storia, dalla Cgil di Di Vittorio, che rischiava di venire dispersa nelle divisione sindacale, cui Berlusconi  con i suoi ministri in questi anni di disastrosa politica economica e sociale, di sfrenato neo liberismo ha dato una mano, o meglio ha forzato la mano. Ma anche le forze politiche, lo stesso Pd, hanno “trascurato” il rapporto con i sindacati, hanno pensato che potevano  fare da soli. Le troppe assenze alle manifestazioni della sola Cgil, che nel frattempo non è stata con le mani in mano, hanno pesato negativamente, hanno rotto un filo che ora va riannodato.

Torna in piazza  anche il Pd guidato da Epifani

 La ritrovata unità sindacale, l’accordo sulla rappresentanza siglato con la Confindustria, hanno aperto nuove strade anche per la politica. Il Pd mostra di aver capito. Non è un caso che segretario del partito sia Guglielmo Epifani che ha guidato la Cgil in uno dei periodi più bui della storia sindacale. La sua presenza alla manifestazione, insieme a quella di Nichi Vendola, , l’adesione di Pd e Sel ,  di sette associazioni della sinistra che hanno costituito la “ Costituente delle idee”, anche  per dare una mano, un contributo al Congresso del Pd, di altre componenti di sinistra dai socialisti di Nencini a Rifondazione, di movimenti e associazioni segna un salto di qualità. Chiede un “cambio di passo” per affrontare la crisi, la recessione. In fondo sono le ridicole sciocchezze di Daniele Capezzone, portavoce di Berlusconi, presidente della Commissione Finanze della Camera  a decretare il successo di una grande manifestazione. Dice:” I diktat della Cgil, vanno respinti al mittente.” Un po’ difficile fare un pacco postale di decine di migliaia di lavoratori, oggi a Piazza San Giovanni, in rappresentanza concreta visibile di milioni di donne e uomini che non si rassegnano, non vogliono perdere la speranza di un futuro migliore e per questo se la “ scossa “ non basterà sono decisi a continuare nella mobilitazione, come dal palco di una splendida Piazza San Giovanni hanno detto Susanna Camusso, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti. Non una fiammata ma un cammino con il passo dei montanari, calmo e forte.

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