La disfida del 24 novembre

ROMA – Verrebbe voglia di fare una grande risata se non fosse da piangere, Il Pd tiene le pagine dei giornali, occupa le tv e le radio, sul vero, grande problema nazionale ed europeo ,mondiale: la data del congresso nazionale,  fissata con un’occhiata di Epifani a chi presiedeva la direzione del Partito.

Il “4 novembre resterà nella storia italica come la data della disfida tra  le varie correnti che ora non si contano più. Si organizzano, si sciolgono, si ricompongono. E non sono solo i renziani  ad avere fatto della battaglia  per la data del congresso l’essenza della loro vita. Già, perché se invece del 24 novembre fosse  il 25 sarebbero possibili tanti trabocchetti messi in atto da quei perfidi che sono Bersani, Epifani, Franceschini, Letta. I quali a loro volta si compongono e si scompongono a seconda delle dichiarazioni de vari esponenti del Pd. Certo ci sono i giornali che ingigantiscono il problema, i grandi quotidiani in particolare ci sguazzano. Ma, in realtà, c’è chi fornisce l’acqua al mulino. Molti dirigenti del Pd nell’organismo in cui si dovrebbero mettere a punto politiche, iniziative, si guardano bene dall’intervenire, dal dare battaglia, anche, per far prevalere le loro idee. Ma se ne guardano bene. Forse idee proprio non ne hanno. L’ultima direzione ha visto solo la relazione di Epifani e l’intervento di Enrico Letta che hanno parlato di politica, del governo,della crisi possibili, di Berlusconi,della sua condanna. E gli altri? Niente. La data del Congresso, solo questa. Su questo problema il segretario del Pd si è pronunciato tante volte negli ultimi mesi, negli ultimi giorni, parlando della convocazione della assemblea nazionale entro il mese di settembre per far partire il percorso congressuale da chiudere entro la fine di novembre. Alla direzione ha indicato il 20 -21settembre  per l’assemblea nazionale confermando che entro novembre si sarebbero svolte le primarie richiamando gli orientamenti già espressi in altre riunioni di direzione  relativi alle primarie per l’elezione del segretario da tenere , appunto, entro  novembre.

Il giorno esatto del congresso diventa l’ombelico del mondo

E qui, raccontano le cronache, nascono le rimostranze dei renziani, ma non solo.Tumulto in sala. Si guardano bene dal prendere la parola, non intervengono magari per sottolineare il significato del congresso a fronte della situazione del Paese. Alla fine una ex parlamentare chiede alla presidenza.dite la data del congresso. E ora si cade nella farsa. La presidente di turno riprende quanto detto da Epifani.Non basta. Raccontano le cronache che a questo punto Epifani strizza l’occhio alla Sereni, accigliato dicono alcuni, indispettiti dicono altri giornalisti che , si badi bene in sala non erano. E viene fuori il giorno fatidico,il24 novembre. Poi una nota ufficiale richiama il percorso,conferma la conclusione dei congressi e le primarie entro la fine di novembre. Si badi bene : la convocazione del congresso spetta alla assemblea nazionale  che si riunisce il 20 -21 settembre. Questo dice lo statuto, ma sono in molti a dimenticarlo. Davvero ci sarebbe da  esplodere in una grande risata. Invece c’è da piangere.Il Paese,l’Italia, rischia di andare a rotoli. Una sola persona ha ilpallino nelle mani. Decide lui se il governo va avanti o no e come. Si prepara a organizzare le barricate, a sguinzagliare la sua banda. Ora , di nuovo l’Imu e la linea del Piave. Il suo nome è Silvio,cognome Berlusconi,di professione pregiudicato. Interessa qualcosa a quegli esponenti del Pd che hanno fatto della data del24 novembre problema di vita o morte? No. E questo è il dramma tutto italiano. Verrebbe voglia di dire: ma dirigenti,parlamentari di questo  tipo il Pd dove li ha trovati. ?

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