L’economia balbetta. A rischio l’aggancio alla ripresa

ROMA – Il linguaggio dei numeri è implacabile. Verrebbe voglia di fare un paragone con le legge Severino che il Pdl tira da tutte le parti nel tentativo di far allontanare il più<possibile il voto sulla decadenza da senatore di Berlusconi. 

Anche con i numeri, in particolare gli indicatori economici, si  può tentare di stiracchiarli. Ma è una impresa destinata al fallimento. E i numeri che ogni giorno vengono sfornati da  istituti specializzati, associazioni, agenzie , ci dicono che il cavaliere non è solo colpevole di frode fiscale, ma anche di disastro economico a danno del nostro paese. Oggi mentre la Banca centrale europea conferma che la recessione si allontana e che la ripresa è entrata  in pista per l’Italia, invece, si annunciano grandi difficoltà per agganciarsi al treno che dovrebbe portarci fuori dal tunnel. E’ questo il risultato delle politiche  portate avanti dai governi di Berlusconi  di cui oggi si v4dono tutti gli effetti negativi. Punto chiave il deficit che i ministri e gli “ economisti” berlusconiani hanno lasciato in eredità  I governi Monti e poi quello attuale hanno dovuto fare i conti con il deficit. Per rientrare entro quel 3% che si ha fatto uscire dall’infrazione così come vuole la Ue sono stati fatti grandi sacrifici da milioni di persone, si ‘penalizzata fino ai linti del possibile, forse anche oltre, l’occupazione.

L’eredità lasciata dal pregiudicato ha effetti malefici

 L’eredità lasciata dai governi del cavaliere  ha effetti malefici ancor oggi. Mettiamo in fila< i dati economici che sono arrivati uno dopo l’altro n questa giornata, nera non c’è< dubbio; che smonta anche facili ottimismi. Partiamo dalla Bce che vede  “ rischi crescenti per il conseguimento dell’obiettivo del disavanzo al 2,9%. Il rimborso dei debiti alle imprese è una delle<cause del rischio di uscire da questo parametro. Mas , n particolare, giocano in negativo l’abolizione dell’Imu per la prima casa e il rinvio dell’aumento dell’Iva. Sia il rimborso alle imprese, sia Imi e Iva, sono il derivato della politica fallimentare dell’era berlusconiana. Secondo dati  che riguarda i redditi delle famiglie nel2013. Siamo tornati a 25 anni fa, dice la Confcommercio, e cosa ancora più eclatante è che le spese <obbligate rappresentano  il 40,6% dei consumi più 8%  sul 1982.  Casa, trasporti,, assicurazioni, carburante coprono  portano via quasi la metà dei bilanci familiari, per circa 6.500 euro rispetto ai 2.700 del 1992. Ancora. Il Pil calerà ancora dell’1,7% e i consumi del 2.4%. Passiamo alla produzione industriale: ancora una diminuzione, la 23 esima. A giugno infatti si registra un meno 1,1%  con una contrazione  annuale che si prevede pari a -4,3%, -4 nei promi sette mesi di questo anno. Infine l’inflazione, è stabile al su un aumento dell’1,2% rispetto al 2012. Più basso l’indice per quanto riguarda il carrello della spesa. Non c’è da meravigliarsi , basta andare in un supermercato, ma anche in un normale<negozio: si vende solo grazie alle offerte speciali, Appunto un “ carrello” sopportabile. Niente di buono viene anche dal mercato finanziario. E’ vero che sono stati collocati tutti i buoni del tesoro in vendita per quattro miliardi di euro a scadenza 2016. Ma ciò è avvenuto perché si fatto ricorso ad un rendimento più alto, dal 2,33 al 2,72. Certo sono decimali ma si tratta di un bel gruzzolo. Rendimento al massimo,4,08% , anche per 1,5 miliardi di buoni con scadenza 2008.  Un quadro da brivido se si tiene conto che per quanto riguarda l’occupazione non c’ un posto di lavoro in più, i giovani sempre più in difficoltà. Così le donne e il Mezzogiorno. Se non cambia, se non si inverte la rotta stante questa situazione della ripresa non toccheremo neppure la coda.L’inseguimento sarà stato vano.  

Le legge di stabilità incrocia la decadenza di Berlusconi da senatore

La legge di stabilità dovrà rappresentare un salto di qualità. Per il governo c’è una occasione da prendere al volo: per la prima volta Confindustria e sindacati hanno presentato insieme un piano di rilancio, di ripresa, il lavoro in primo piano, la riforma fiscale guardando ai lavoratori, ai pensionati, alle imprese. C’è un guai grande come una casa. La discussione sulla<legge di stabilità verrà incrociata dalla vicenda  che riguarda la condanna di Berlusconi: La Giunta del Senato dovrà pronunciarsi, poi sarà<l’aula di Palazzo Madama a votare sulla decadenza del pregiudicato, la Corte di Appello di Milano deciderà a quanto ammonta l’interdizione dai pubblici uffici, il pregiudicato dovrà dire se  sceglie i domiciliari o i servizi sociali. Insomma dire che il futuro ha un volto< ignoto non è difficile. Comunque sia   il destino del nostro Paese è  legato alla vicenda personale di Berlusconi con un Pdl  e pone paletti, ricatti, pesanti, minaccia di staccare la spina al governo, se qualcuno osa affermare e di conseguenza si comporta, che il cavaliere é un pregiudicato che deve scontare una condanna e che la la klegge è uguale per tutti.

Condividi sui social

Articoli correlati