Pregiudicato e re travicello

ROMA – Non si ‘è ancora spenta l’eco del “ tormentone congresso” che ha impegnato il Pd fino a qualche giorno fa, che si apre quello del Pdl. Due “ tormentoni” completamente diversi che si muoveranno però in parallelo.

Da una parte definite data e regole dell’assise con le primarie dell’8 dicembre verrà eletto il novo segretario dei Democratici, dall’altra uno scontro il cui l’esito è imprevedibile che riguarda la stessa esistenza del partito. O meglio il futuro del Pdl che torna a chiamarsi Forza Italia.  Nel Pd, venuta meno la prospettiva, che pure era stata all’ordine del giorno, di una crisi del governo Letta, la partita se la giocheranno, a meno di sorprese, due candidati alla segretaria, Matteo Renzi e Gianni Cuperlo. Poi si vedrà, quando verrà il momento se a contendersi la candidatura a premier saranno lo stesso  Renzi e il presidente uscente Enrico Letta . I quattro candidati alla segreteria, oltre al sindaco di Firenze e all’ex segretario della Federazione giovanile comunista, autorevole dirigente del Pd, ci sono allo stato Pippo Civati,parlamentare milanese e Gianni Pittella, vicepresidente vicario del Parlamento europeo, si sono infatti impegnati n caso di elezione  a consentire altre candidature. Cosa avvenuta, del resto, quando era segretario Bersani e fu consentito con un ordine del giorno a Matteo Renzi di essere della partita. Poi perduta.  Certo il Congresso del Pd non sarà una strada costellata di fiori. Il confronto sarà duro ma  dovrà per forza di cose “parlare “di politica, affrontare il problemino della identità del partito,  a partire dal suo rapporto con il Partito del socialismo europeo, ,misurarsi  su un progetto di società che guardi al futuro, che dia nuova speranza  alle nuove generazioni, falcidiate dalla disoccupazione e dal precariato, che restituisca dignità al lavoro. ll rischio della personalizzazione  c’è. Renzi non rinuncerà a “fare spettacolo”, è la sua specialità. Non né un caso che facendo buon viso a cattiva sorte, aveva sperato nella crisi per potersi candidare a premier subito, annuncia che la sua elezione a segretario del pd rafforzerebbe il governo Letta. Non gli passa per la testa che , forse, il  rafforzamento passa per un Pd più unito, più<combattivo, più solido. Non solo, malgrado le sue uscite, il partito con  Guglielmo Epifani segretario ha ripreso a camminare, rialzando la testa,più combattivo tanto da presentare  un emendamento  che riguarda l’Imu  per le prime case dei ricchi con una rendita catastale oltre i 750 euro, prima bocciato come inammissibili dalle Commissione Finanza e Bilancio, poi riscritto e ammesso.  Il voto della Commissione sarà una importante cartina di tornasole.

Il Pd nei sondaggi oltre il 30%, crollano il Pdl e il gradimento per Berlusconi

 

 Per quel che valgono i sondaggi  danno il Pd oltre il 32%,dodici punti sopra il Pdl  quello per Repubblica. Per quello commissionato dal Tg3 il Pd si attesta al 29,5 e l Pdl il 25, il centrosinistra al 35,5 % il centrodestra al 31. Il gradimento per Berlusconi crolla al 17%, niente. Ben altra la “ natura” del tormentone congressuale che riguarda il Pdl verso Forza Italia. La politica non ha niente a che vedere con lo scontro frontale che sta scompaginando l partito guidato dal pregiudicato, “ grande leader e grande uomo di stato” secondo quanto affermato dal presidente dei senatori pdiellini, Renato Schifani”.  Il congresso per una parte del Pdl è questione di vita o di morte. 

 

I falchi all’attacco di Alfano. Congresso subito azzerando  tutti i dirigenti

Per falchi , pitonesse, amazzoni, la convocazione di un congresso che preveda da subito l’azzeramento  rappresenta una zattera  su cui rifugiarsi , l’ultima speranza di un futuro ancora berlusconiano. Troppo esposta , non “ commestibile” la  Santanché, ha preso la testa  del gruppo Fitto, l’ex presidente della Puglia che, senza il cavaliere, ha ben poche possibilità di mantenersi a galla. Con lui arriva la  “ banda bassotti “, Bondi, Capezzone, Verdini, certo la pitonessa, Matteoli, Gelmini, Carfagna, Rotondi. Si arruola anche quel genio politico che si chiama Renata Polverini .Gasparri diventa l’ideologo, addirittura mette per scritto i cinque errori che il Pdl deve evitare di commettere. E suscita la gioia di Mariastella Gelmini che lo giudica un “ pentalogo “ perfetto. Si sfila Brunetta il quale scopre che le elezioni le hanno vinte il Pd e il Pdl quindi, con Letta e Alfano, governino insieme. 

 

Il ridicolo “ caso “della ex sottosegretaria Biancofiore

Non avendo altro chiodo cui attaccarsi fanno diventare un caso quello che riguarda l’amazzone, una delle più accaniste, la sottosegretaria Micaela Biancofiore. Sarebbe  la vittima , la prima, dell’epurazione che il duo Letta-Alfano, riserva a chi puntava alla crisi di governo. Il ridicolo viene superato. Lei aveva dato le dimissioni dall’incarico come ordinato da Berlusconi. Gli altri esponenti del Pdl nel governo le hanno ritirate, lei no. E’, nel caso, vittima di se stessa. Grande solidarietà per lei anche da parte di Cicchitto. Mussolini si scatena, Alfano la reintegri.  Dall’altra parte arriva un netto rifiuto del Congresso. Niente azzeramento. Cicchitto,  riferendosi alla proposta di Fitto dice che “ vuole trasformare il Pdl in un ring, una sorta di sfida all’ok Corral”. Formigoni non la fa lunga. “ Ha vinto Alfano e la sua leadership. La linea politica è quella del governo delle larghe intese”. E la lista dei contrari al congresso è molto lunga. Berlusconi non sa che fare.Tace ufficialmente. Ma in privato si fa sapere che non ha mandato giù la mossa di Fitto.

Berlusconi ha bisogno di una immagine tranquilla

 Lui ha bisogno di diffondere una immagine tranquilla, di un partito unito di cui lui resta il presidente. Ne ha bisogno ai fini del suo futuro non più da senatore ma da uno che deve scontare una condanna per frode fiscale con tanto di interdizione dai pubblici uffici. Spera di trascorrere in piena libertà perlomeno fino a dopo natale, forse la primavera perché sono lunghi i tempi in cui il tribunale deve decidere se e come accogliere la richiesta, se verrà conformata la notizia diffusa dal prof. Coppi, di poter scontare la pena ai servizi domiciliari. Non solo: teme che gli sfugga del tutto dalle mani la partita Forza Italia di cui sarà il Presidente. Alfano punta a diventarne il vice, con pieni poteri oppure il segretario senza coordinamenti di sorta con i falchi ed le pitonesse. Una fine triste per chi, come ol pregiudicato,ha poco tempo fa inaugurato con grande spolvero la sede di Forza Italia piena di sue gigantografie,  con alla pareti brani dei suoi discorso. Una sede da re. Da re travicello.  

 

 

 

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