Il rispetto verso gli anziani, non rubano il futuro ai giovani

ROMA – Scrivo questa lettera aperta a Gianni Cuperlo impegnato in una difficile impresa, le primarie del Pd per eleggere il segretario a conclusione di un percorso congressuale, complesso, pieno di  ostacoli, che parte dai Circoli per arrivare all’8 dicembre. 

Lo voglio ringraziare in primo luogo perché in ogni suo intervento, dichiarazione, intervista, partecipazione ai talk show televisivi,  affronta problemi, non fa propaganda,  porta argomenti invitando  alla riflessione, a fare scelte per eleggere un segretario che rafforzi il partito, inteso come , dice “ comunità di senso, di destino”. Parla degli  “ultimi”, dei più disagiati, di chi sta peggio Mi rivolgo a lui in prima persona, da compagna a compagno. La vicinanza serve, ti fa sentire la politica meno arida di quanto sia oggi, più umana,  se così si può dire,più colta

Dopo il danno anche la beffa della Riforma Fornero

Grazie, quindi, perché ricordi al Paese le angosce di tanti lavoratori e lavoratrici che durante questa crisi che ammazza l’occupazione e la crescita, hanno la grande paura di perdere il loro posto di lavoro a cinquant’anni e di non trovarne un altro. Dopo il danno  anche la beffa della Riforma Fornero che li obbliga a lavorare fino a 66, 67, 68, 70 anni mentre ciò che occorre sono politiche di sviluppo e industriali che mancano da troppi anni.

 

I giovani vedono solo il buio, hanno diritto a costruirsi un futuro

Grazie, per ciò che sostieni a favore dei giovani che vedono solo il buio e il nulla davanti a loro, mentre hanno il diritto di costruirsi un futuro e di pretendere dal loro Paese progetti per una concreta opportunità di trovare, qui e non altrove, la strada del loro cammino verso la realizzazione dei loro sogni. E il loro sogno più grande è il lavoro, per cancellare la rassegnazione che sta distruggendo i desideri che i ragazzi e le ragazze hanno il diritto di coltivare, e di realizzare.

Anziani che vivono di ciò che si sono conquistati con onestà

 

Grazie per il rispetto che dimostri verso gli anziani, verso una generazione di pensionati e pensionate che hanno lavorato tanto nella loro vita e che si sono versati i contributi, pagandoseli, che non hanno pensioni d’oro, che vivono di ciò che si sono conquistati con onestà. Non sono loro i ladri di questo Paese, non sono loro quelli che rubano il futuro ai giovani, non sono loro i colpevoli della crisi morale, economica, sociale, finanziaria, occupazionale dell’Italia.

 

 

La  generazione che ha combattuto per i diritti dei lavoratori

Loro, gli anziani, sono quella generazione che ha combattuto per i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, per la salute in fabbrica e per evitare le tante morti sul lavoro, per politiche e riforme civili e sociali basate su uguaglianza e giustizia.

Sono quella generazione che in gioventù ha combattuto “al fronte” il terrorismo, la mafia e le tante violenze e stragi, per la democrazia e per difendere i principi fondanti della nostra Carta Costituzionale.

Sacrifici ma per conquistare il lavoro per i figli, i nipoti

Gli anziani hanno combattuto ieri per il lavoro al nord, al centro e nel nostro martoriato mezzogiorno e oggi sono quelli che più di altri sono pronti a continuare a fare sacrifici, purché si possa investire sulla crescita e conquistare il lavoro per i giovani che sono i loro figli e i loro nipoti.

Fai bene a ricordare che occorre smetterla di tartassarli colpendo il potere d’acquisto del loro reddito mentre sarebbe ora che la ricchezza venisse distribuita diversamente e con equità.

L’impegno per  esodati,  autosufficienti, politiche socio sanitarie

Così come fai bene a ricordarti degli esodati, vittime di una riforma sbagliata.

Grazie per il tuo impegno in difesa  delle politiche socio-sanitarie e assistenziali e per i non autosufficienti.

 

La difesa del Sindacato italiano, baluardo della democrazia

Ma soprattutto grazie per aver preso le difese del Sindacato italiano, per la sua storia, per ciò che è stato e continua ad essere: un baluardo della democrazia, che non significa essere esente da limiti ed errori, significa rispettarne i compiti e le funzioni, il suo ruolo di rappresentanza, la sua autonomia.

Non è vietato criticare, anzi può essere di aiuto, ma ciò che non si può accettare sono gli insulti e le bugie di chi prima di parlare di ciò che è stato dal ‘900 ad oggi il movimento sindacale dovrebbe sciacquarsi la bocca.

 

 

I valori della sinistra antichi e nuovi intrecciati con le nuove passioni

Voglio dirti che i valori della sinistra, antichi e nuovi, che hanno caratterizzato le lotte per l’uguaglianza, la democrazia e i diritti di cittadinanza e nel lavoro, si devono intrecciare con le nuove passioni per affrontare i tanti cambiamenti avvenuti e che verranno nella società di questo nuovo secolo e dopo vent’anni di berlusconismo.

Innovare e non cancellare, cambiare per migliorare e non ripudiare, questo è il messaggio che dovrebbe guidare chi si candida a rappresentare il più importante partito di sinistra del nostro Paese.

 

 

 

 Il rispetto verso gli anziani, non rubano il futuro  ai giovani

 

Perché scrivo Giaznni Cuperlo e gli dico grazie

 

 

ROMA – Scrivo questa lettera aperta a Gianni Cuperlo impegnato in una difficile impresa, le primarie del Pd per eleggere il segretario a conclusione di un percorso congressuale, complesso, pieno di  ostacoli, che parte dai Circoli per arrivare all’8 dicembre.  Lo voglio ringraziare in primo luogo perché in ogni suo intervento, dichiarazione, intervista, partecipazione ai talk show televisivi,  affronta problemi, non fa propaganda,  porta argomenti invitando  alla riflessione, a fare scelte per eleggere un segretario che rafforzi il partito, inteso come , dice “ comunità di senso, di destino”. Parla degli  “ultimi”, dei più disagiati, di chi sta peggio Mi rivolgo a lui in prima persona, da compagna a compagno. La vicinanza serve, ti fa sentire la politica meno arida di quanto sia oggi, più umana,  se così si può dire,più colta

Dopo il danno anche la beffa della Riforma Fornero

Grazie, quindi, perché ricordi al Paese le angosce di tanti lavoratori e lavoratrici che durante questa crisi che ammazza l’occupazione e la crescita, hanno la grande paura di perdere il loro posto di lavoro a cinquant’anni e di non trovarne un altro. Dopo il danno  anche la beffa della Riforma Fornero che li obbliga a lavorare fino a 66, 67, 68, 70 anni mentre ciò che occorre sono politiche di sviluppo e industriali che mancano da troppi anni.

 

I giovani vedono solo il buio, hanno diritto a costruirsi un futuro

Grazie, per ciò che sostieni a favore dei giovani che vedono solo il buio e il nulla davanti a loro, mentre hanno il diritto di costruirsi un futuro e di pretendere dal loro Paese progetti per una concreta opportunità di trovare, qui e non altrove, la strada del loro cammino verso la realizzazione dei loro sogni. E il loro sogno più grande è il lavoro, per cancellare la rassegnazione che sta distruggendo i desideri che i ragazzi e le ragazze hanno il diritto di coltivare, e di realizzare.

Anziani che vivono di ciò che si sono conquistati con onestà

 

Grazie per il rispetto che dimostri verso gli anziani, verso una generazione di pensionati e pensionate che hanno lavorato tanto nella loro vita e che si sono versati i contributi, pagandoseli, che non hanno pensioni d’oro, che vivono di ciò che si sono conquistati con onestà. Non sono loro i ladri di questo Paese, non sono loro quelli che rubano il futuro ai giovani, non sono loro i colpevoli della crisi morale, economica, sociale, finanziaria, occupazionale dell’Italia.

 

 

La  generazione che ha combattuto per i diritti dei lavoratori

Loro, gli anziani, sono quella generazione che ha combattuto per i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, per la salute in fabbrica e per evitare le tante morti sul lavoro, per politiche e riforme civili e sociali basate su uguaglianza e giustizia.

Sono quella generazione che in gioventù ha combattuto “al fronte” il terrorismo, la mafia e le tante violenze e stragi, per la democrazia e per difendere i principi fondanti della nostra Carta Costituzionale.

Sacrifici ma per conquistare il lavoro per i figli, i nipoti

Gli anziani hanno combattuto ieri per il lavoro al nord, al centro e nel nostro martoriato mezzogiorno e oggi sono quelli che più di altri sono pronti a continuare a fare sacrifici, purché si possa investire sulla crescita e conquistare il lavoro per i giovani che sono i loro figli e i loro nipoti.

Fai bene a ricordare che occorre smetterla di tartassarli colpendo il potere d’acquisto del loro reddito mentre sarebbe ora che la ricchezza venisse distribuita diversamente e con equità.

L’impegno per  esodati,  autosufficienti, politiche socio sanitarie

Così come fai bene a ricordarti degli esodati, vittime di una riforma sbagliata.

Grazie per il tuo impegno in difesa  delle politiche socio-sanitarie e assistenziali e per i non autosufficienti.

 

La difesa del Sindacato italiano, baluardo della democrazia

Ma soprattutto grazie per aver preso le difese del Sindacato italiano, per la sua storia, per ciò che è stato e continua ad essere: un baluardo della democrazia, che non significa essere esente da limiti ed errori, significa rispettarne i compiti e le funzioni, il suo ruolo di rappresentanza, la sua autonomia.

Non è vietato criticare, anzi può essere di aiuto, ma ciò che non si può accettare sono gli insulti e le bugie di chi prima di parlare di ciò che è stato dal ‘900 ad oggi il movimento sindacale dovrebbe sciacquarsi la bocca.

 

I valori della sinistra antichi e nuovi intrecciati con le nuove passioni

Voglio dirti che i valori della sinistra, antichi e nuovi, che hanno caratterizzato le lotte per l’uguaglianza, la democrazia e i diritti di cittadinanza e nel lavoro, si devono intrecciare con le nuove passioni per affrontare i tanti cambiamenti avvenuti e che verranno nella società di questo nuovo secolo e dopo vent’anni di berlusconismo.

Innovare e non cancellare, cambiare per migliorare e non ripudiare, questo è il messaggio che dovrebbe guidare chi si candida a rappresentare il più importante partito di sinistra del nostro Paese.

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