Dati Istat in chiaroscuro ma emerge l’allarme demografico

Dai dati Istat relativi all’occupazione nel corso del mese di settembre arrivano notizie tutto sommato positive, con un lieve aumento sia degli occupati che dei disoccupati ma con quest’ultima variazione dipendente dalla forte riduzione degli inattivi.

Colpisce invece la forte riduzione della popolazione italiana di età compresa tra i 15 ed i 64 anni, un trend destinato a rafforzarsi ulteriormente nei prossimi anni.

Una piccola premessa

Ai fini di questa rilevazione l’Istat inserisce i cittadini in tre ‘contenitori’ che potremmo riassumere e semplificare così: da una parte gli occupati, cioè coloro che hanno svolto una seppur minima prestazione lavorativa, da un’altra parte i disoccupati cioè coloro che non hanno lavorato ma hanno svolto un’azione attiva di ricerca di lavoro o cominceranno a lavorare a breve, e nel terzo ‘contenitore’ gli inattivi, cioè coloro che non hanno lavorato né hanno cercato lavoro. Va però ricordato che gli studenti non fanno parte di questi numeri, uno studente del liceo non entrerà quindi né negli inattivi e né nei disoccupati, sempre che non abbia attivamente cercato lavoro.

I dati

A settembre 2016 gli occupati crescono di 45mila unità rispetto a agosto e di 265mila unità sullo stesso mese dell’anno precedente. Anche il numero dei disoccupati cresce sia rispetto a agosto, più 60mila, e sia rispetto a settembre 2015, più 98mila. A dare questo andamento solo apparentemente contraddittorio è la forte riduzione degli inattivi, che fanno segnare meno 127mila rispetto a agosto ed un sostanzioso meno 508mila rispetto a settembre 2015.

Quindi, essendo passate molte persone dalle file degli inattivi a quelle del mercato del lavoro si spiega come mai siano aumentati sia il numero degli occupati che quello dei disoccupati.

Dai numeri riemerge l’emergenza demografica

Dai numeri Istat emerge per l’ennesima volta la questione demografica italiana. Il mix di denatalità ed invecchiamento della popolazione si tramuta infatti in un andamento preoccupante.

Il numero complessivo degli occupati in Italia a settembre 2016 è pari a 22.836mila, i disoccupati sono 3.016mila e gli inattivi 13.516mila. Per un totale di residenti rilevati di età compresa tra i 15 ed i 64 anni pari a 39.368mila. Nel settembre 2015 gli occupati erano 22.571mila, i disoccupati 2.918mila e gli inattivi 14.024mila, per un totale di 39.513mila. La riduzione complessiva delle persone di età compresa tra i 15 ed i 64 anni è quindi pari a 145mila unità, una cifra decisamente ragguardevole.

A perdere persone, come emerge dai dati Istat, sono tutte le fasce di età della rilevazione tranne una. In particolare perde persone la fascia compresa tra i 35 ed i 49 anni, meno 270mila unità e ne acquista solo la fascia dei cinquantenni ed oltre, più 245mila.

Un altro segnale ed effetto collaterale del preoccupante andamento demografico del nostro paese.

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