La fata Raggi e Roma sparita

 In alcune zone di Roma comincia a scarseggiare l’acqua nei rubinetti domestici. E’ la conseguenza di una disposizione della sindaca Raggi che limita la distribuzione dell’acqua potabile in considerazione della crisi idrica che affligge la Capitale. E a farne le spese sono stati per primi i “nasoni”, le storiche fontanelle di ghisa che non hanno mai conosciuto l’offesa di un rubinetto. Ma non è solo l’acqua che scarseggia: a Roma non si contano le sofferenze in questo o in quel settore della vita cittadina.  

Il dilagare del gioco d’azzardo è un fenomeno tutto italiano, e la proliferazione delle slot machines è un azzardo tutto romano. Per contenere il fenomeno dal Campidoglio è arrivato un regolamento che, a detta di molti, non risolve il problema anzi lo aggrava, perché sarebbe impraticabile. La sindaca l’ha firmato con il conforto dei suoi collaboratori seguendo quanto Grillo ha scritto nel suo blog (che i maligni riferiscono sia la quotidiana lettura mattutina della Raggi prima di recarsi in ufficio).   Ma Grillo non è esperto del ramo e non può atteggiarsi a legislatore. 

Ma tant’è: la Raggi “governa” così, a colpi di norme comunali che restano lettera morta: dopo quello sulle sale da gioco, ci sono altri due regolamenti che rischiano di restare inascoltati: quelli sulle bancarelle e sugli artisti di piazza Navona. Nel migliore dei casi se ne riparlerà fra un paio d’anni, tanto complicato è il meccanismo messo su carta per regolamentare ogni sorta di abuso. Stesso discorso per “tavolino selvaggio”, l’occupazione militare di strade e marciapiedi romani da parte di ristoranti che hanno tavolini e sedie simili a piovre. 

A queste condizioni ci sembra giusto suggerire che la raccolta degli acquerelli di Ettore Roesler Franz, il pittore ‘romano de Roma’ a dispetto del nome, intitolata Roma sparita e dedicata agli angoli più suggestivi della Roma papalina, sia integrata con le sparizioni più recenti riscontrabili nella Roma della virginea sindaca Raggi. L’elenco non è breve.

Fra i servizi comunali che non esistono più c’è la manutenzione delle strisce bianche sull’asfalto, per gli attraversamenti pedonali, la disciplina agli incroci, la segnaletica stradale cosiddetta orizzontale. E gli incidenti aumentano di numero e di gravità, i pedoni sono costretti ad attraversare strade invase dalle auto senza il conforto di una striscia bianca. Spesso arrivare vivi all’altra marciapiede è un’impresa da croce di guerra.

Sempre restando in argomento, non esiste più il servizio rimozione di auto in sosta vietata: ne saranno lieti gli automobilisti indisciplinati che ora non rischiano più nulla e possono parcheggiare dovunque. Ma chi chiede un po’ d’ordine nella sosta selvaggia può rinunciare a ogni aspettativa: stanno vincendo i prepotenti.

Un altro servizio comunale che non esiste più è quello preposto alla manutenzione e cura dei giardini pubblici. Da quanto tempo non vedete un giardiniere comunale all’opera su un angolo di verde pubblico? Rami di alberi che nessuno ha mai curato continuano a cadere su auto in sosta o su passanti in marcia e solo allora vedi qualcuno che si occupa della loro potatura, ma sono per lo più i Vigili del Fuoco che per statuto intervengono dopo l’accaduto, non sono responsabili della prevenzione. E Roma è pur sempre una delle capitali europee con la maggiore estensione di verde. Ma in Campidoglio sembrano non essersene accorti. 

Come Milano, anche Roma ha un cimitero monumentale, il Verano, dove non è più consentita la sepoltura se non nelle tombe esistenti, la maggior parte delle quali risalenti al secolo scorso. Chi si occupa della manutenzione del patrimonio architettonico del Verano? Dovrebbe essere l’Ama, l’azienda municipale per l’ambiente preposta al ritiro dei rifiuti solidi urbani. Ma l’Ama a stento riesce a mantenere pulite le strade dei vivi, figuriamoci se ha voglia di occuparsi della città dei morti, anche se monumentale! E così chi si avventura per la rituale visita al caro estinto fra viali del Verano tocca con mano l’abbandono e il degrado, per non dire degli atti vandalici con cui di tanto in tanto giovinastri annoiati si accaniscono contro le tombe di famiglie ebree. Quando li prendono si scopre che sono figli di papà, in attesa di una vacanza alla moda. 

Sempre a proposito di giovani annoiati, quale risultato hanno dato le grida manzoniane di Virginia Raggi contro il degenerare della movida nei diversi punti del centro storico presi di mira dai più facinorosi? L’ordinanza che vieta la vendita di bevande alcooliche da una certa ora in poi, o l’uso delle bottiglie di vetro, che risultato ha ottenuto? Basta leggere le cronache romane a fine week end per rendersi conto che erano parole al vento. E angoli della città vecchia una volta piacevolmente frequentabili, come Campo de fiori, Piazza Trilussa, il quartiere San Lorenzo sono, grazie alla sindaca Raggi e ai suoi sodali, la nuova Roma sparita che Roesler Franz non avrebbe mai immaginato. 

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