Notre Dame de Paris: le reliquie salvate

Una scintilla, forse solo una stupida scintilla, si accende all’interno dei uno dei più conosciuti templi del cristianesimo, Notre Dame de Paris. Una scintilla che presto diventa una fiamma che crescendo divampa in un forte incendio che devasta una buona parte della cattedrale. Una cattedrale che non solo è amata dai parigini, dai francesi e dal mondo intero, ma che è anche simbolo di questa meravigliosa città. Il mondo rimane stupefatto, i francesi sono a lutto. 

Non sappiamo ancora quale sarà la lunga di lista di danni e quante opere d’arte andranno perdute per sempre, però qualcuno è riuscito a portare in salvo quanto più di sacro  era gelosamente conservato fra le sue mura: le sue sante reliquie. Le reliquie dei santi patroni della città, San Denise e Santa Geneviève; la tunica di Luigi IX, il re santo, quello che comprò a carissimo prezzo la corona di spine1; la tunica che indossava, in atto di umiltà, quando la corona di spine arrivò a Parigi, in quel lontano 1238, e un presunto chiodo2 della crocifissione di Cristo.

La corona di spine, precedentemente conservata nella vicina Sainte Chapelle, era adesso conservata in Notre Dame, e veniva mostrata ai fedeli ogni venerdì di quaresima. Certo, le spine non ci sono più, sono tutte cadute e distribuite in molti luoghi del mondo. Ne rimane l’anello, il supporto. Un fascio di giunchi intrecciati della pianta Zizyphus spina-Christi, usata per confezionare questo strumento di tortura.

Il mondo cristiano è in lutto come anche gli amanti dell’arte, ma la speranza per la ricostruzione è il sentimento che adesso comincia a prevalere. Siamo tutti con Notre Dame.

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