“Le parole ribelli” di Susi Ciolella. Recensione

Strofe precise che pesano come pietre ma che trasudano di grande umanità. Sono quelle di Susi Ciolella che esce con il suo secondo libro di poesie, dal titolo “Le parole ribelli”, edito da Eretica, dopo  “Dimensione oblio. Il coraggio di indossare la propria ala e viaggiare attraverso la paura”, del 2011. 

Se nella prima prova l’impronta autobiografica, decisa e marcata, disegnava una trama in cui eventi particolarmente significativi  venivano rievocati riportando alla luce un dolore di fatto mai sopito, in questa pubblicazione Ciolella si apre a contesti più ampi, legati dal filo rosso dell’impegno sociale e politico. Ne derivano immagini di una carica dirompente, che aprono il sipario sul versante oscuro dell’esistenza, su una società disorientata e un’umanità fragile. 

Le parole sono essenziali, taglienti e pesate, ma la maggiore novità è proprio nello spessore umano prima ancora che nello stile. 

Sequenze di riflessioni nel loro susseguirsi intrecciano un racconto di esperienze esistenziali che spaziano nei  vari campi del reale,  dando corpo  a un intenso viaggio dentro il dolore, la precarietà, l’emarginazione, l’immigrazione, e più in generale la fatica di vivere che affanna il singolo e la collettività. 

“Le parole ribelli” è un urlo che squarcia le nostre coscienze, uno schiaffo che colpisce i nostri sentimenti schiacciati troppo spesso dall’indifferenza, è la ribellione alla degenerazione della guerra, dell’ingiustizia,  della violenza, è una protesta coraggiosa e civile che fa appello  proprio al senso di umanità che, fino a prova contraria, ancora dovrebbe appartenerci.  

L’atto di ribellione non si trasforma mai in una chiusa rinunciataria, al contrario diventa una voce che insegue la vita e per questo  incita  alla solidarietà, all’eguaglianza, alla fratellanza e alla speranza “perché la vita è più potente, sempre” (da “I molti volti di Gaza”). 

Susi Ciolella nata a Roma nel 1970. Insegnante. Per oltre dieci anni sindacalista dell’Unione Sindacale di Base. Giornalista pubblicista, ha collaborato con diverse testate d’informazione indipendente. Ha partecipato alla redazione del docufilm “Suicidio Italia” di Filippo Soldi (Premio Globo D’Oro 2013 come Miglior Documentario). Vincitrice nel 2016 del premio di Poesia “Poetamare” con Io Sono Samia. Scrive poesie sociali.

Condividi sui social

Articoli correlati

Università

Poesia

Note fuori le righe